È opera di due fratelli di Taurianova lo spot pubblicitario dei biscotti Granturchese

C’è anche un po’ di Calabria nella nuova pubblicità dei biscotti Granturchese Più. La parte grafica dello spot infatti, è opera di due fratelli di Taurianova, Luca e Federico Manuli, facendo prendere vita ai tradizionali frollini per l’inzuppo della storica realtà imprenditoriale veneziana. I due giovani, dopo gli studi si sono trasferiti a Milano, dove insieme ad altri ragazzi, hanno dato vita alla “Ocular Lab”, uno studio grafico ormai molto conosciuto e apprezzato nell’ambiente pubblicitario.

Per la campagna di lancio dei biscotti, l’agenzia incaricata, ha voluto dare letteralmente vita al prodotto, attraverso una particolare tecnica grazie alla quale una tipica colazione, interamente girata dal vero, viene animata unicamente dall’aggiunta di piccoli dettagli di animazione che si integrano al girato reale, trasformandolo completamente. È qui che sono entrati in gioco i fratelli taurianovesi, che hanno applicato elementi fisici animati (occhi, gambe, braccia) ai veri biscotti, creando così dei veri e propri character che compiono azioni, ma mantenendo appieno il realismo del prodotto. La realizzazione del film è quindi partita dallo studio dei diversi character – disegnati e animati dal collettivo Ocular Lab – progettati con lo scopo di creare personaggi solo attraverso l’aggiunta di pochi tratti caratterizzanti al prodotto “nudo”.

Come hanno dichiarato a “Taurianova Talk”, diretto da Nadia Macrì, che li ha intervistati, «l’animazione ha tantissime applicazioni che dipendono dalla richiesta del cliente. Il “motion design” ad oggi ha un sacco di applicazioni pubblicitarie, per promuovere qualsiasi tipo di prodotto, sia sui social che sui media classici come siti web o tv. Nel caso di questo spot, una delle richieste principali è stata appunto di cercare di dare vita al biscotto senza essere troppo invasivi sul prodotto e di mantenere, nei personaggi, i valori della casa produttrice. Durante le prime fasi progettuali e di proposta abbiamo fatto tanti test per capire come bilanciare al meglio quei pochissimi elementi che avevamo per “dare vita” ai nostri personaggi, poiché appunto l’obiettivo era creare dei character usando come corpo il biscotto che era realmente posizionato nella scena».

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