Waterfront, la provocazione di AmaReggio. Inaugurato “Immondizia front”

«E così giunse il fatidico giorno della “presa del Waterfront”!». Esordisce così il movimento AmaReggio, all’indomani dell’inaugurazione del Waterfront. «Il sindaco reggino, eletto dai vivi e persino dai morti – continua – alla fine non ha avuto il buon gusto di evitare penose passerelle e magari inaugurare con sobrietà e soprattutto onestà intellettuale un’opera pensata e messa in piedi da altri. Pazienza! A coloro che dovranno giudicare un giorno meriti e demeriti della politica l’esito potrà apparire scontato. Ma oggi è giornata di inaugurazioni e per le strade della città venivano aperti anche diversi “Immondizia Front”… diffidate dalle imitazioni!».

Secondo Pasquale Morisani, «l’opera del cosiddetto “Waterfront” è completa da mesi ma si è dovuto attendere parecchio per “l’inaugurazione” di un’opera da tempo già fruibile. Tutto rinviato per consentire la kermesse politica di un sindaco che ha messo in ginocchio la città, l’ha sommersa di rifiuti, l’ha resa sofferente nell’economia e nell’ anima. Un sindaco che per ben sette anni ha bloccato cantieri e progetti privando la città di opere importanti e causando la perdita di centinaia di milioni di euro già stanziati. Un sindaco che ha negato ai reggini anche i servizi essenziali e che ha fatto della città una landa di buche e di illegalità. Un sindaco che ha dovuto cercare consenso elettorale fra i morti per poter essere riconfermato. Un sindaco che è riuscito solo a risultare divisivo, a non rappresentare mai l’intera comunità cittadina per schierarsi sempre su posizioni ideologiche, quasi fosse più un’autorità religiosa alla quale bisogna offrire devozione assoluta, pena la scomunica».

Morisani incalza, sostenendo che «questo inglorioso quadro appena sintetizzato è perfettamente rappresentato dall’inaugurazione di questo tratto del Waterfront che, è bene ricordarlo, è stato progettato e finanziato dal centrodestra di governo. Si dirà, finalmente si taglia un nastro per la città, ma purtroppo non è così. L’apertura di quest’opera, in realtà, si figura solo come una manifestazione di propaganda per cercare di mascherare il vuoto amministrativo di chi per anni non ha saputo fare altro che collezione proclami. La passeggiata del Waterfront, già progettata e finanziata dal centrodestra di governo, oggi diventa il simbolo di un fallimento che dura da anni! Il tratto inaugurato infatti, si trova incastonato tra il Lido comunale, abbandonato e precluso alla città nonostante i 4 milioni pronti dal 2011 per la riqualificazione integrale; l’Arena Lido che fu lasciata dal centrodestra cantierata in fase avanzata e con una dote in arrivo di quasi due milioni per il completamento; e infine il Porto che oggi è ancora chiuso anche per una semplice passeggiata e privato della grande opera del Museo del mare che adesso si vorrebbe rispolverare dopo aver perso oltre 50 milioni».

Per Morisani, «la verità è che un centrosinistra privo di idee, oggi vorrebbe scopiazzare quel progetto per una grande Reggio già pensato e avviato dal centrodestra di governo. Possiamo solo gioire nel vedere questa opera finalmente fruibile ma non possiamo permettere che questa giornata copra e nasconda un lungo vuoto durato dieci anni. Un vuoto che ha condannato generazioni di giovani all’emigrazione lasciando famiglia, affetti e la bella Reggio dove sono nati. Chi si presta a questo giorno, per un’opera pronta da mesi ma fatta da altri, rende possibile l’ennesima truffa alle spalle di una città dolente e che ha bisogno di una politica chiara e lineare, che tracci il margine tra ciò che è utile e giusto per la collettività e ciò che non lo è, tra ciò che si fa per amore è quello che si vuole rappresentare per convenienza. L’attuale amministrazione cominci a occuparsi di servizi essenziali, del bisogno economico e sociale, risolva il gravissimo problema dei rifiuti e della salute pubblica Falcomatà chiarisca come a servizi zero e tasse al massimo le casse del Comune sono vuote, spieghi pubblicamente come è stato possibile avere elezioni truccate. La politica ha il coraggio di parlare di questo? Chi ama Reggio la difende non la usa!».

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