domenica,Giugno 16 2024

L’appello di Libera al prefetto e al sottosegretario Nesci: «Regolarizzare gli alloggi di Arghillà»

Il referente regionale don Ennio Stamile ha chiesto la convocazione di un tavolo al fine di sfruttare al meglio l’opportunità offerta dalla legge regionale che riapre i termini per la regolarizzazione degli alloggi occupati abusivamente

L’appello di Libera al prefetto e al sottosegretario Nesci: «Regolarizzare gli alloggi di Arghillà»

L’associazione Libera, che in questi anni è intervenuta più volte per sensibilizzare le istituzioni sulla situazione di Arghillà, ha scritto al Prefetto ed alla sottosegretaria Dalila Nesci, per chiedere un intervento urgente in grado di risolvere uno dei problemi più gravi della periferia nord di Reggio Calabria. Un quartiere di circa 6.000 abitanti, con oltre 1.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica, che da decenni è divenuto uno dei quartieri simbolo delle periferie degradate italiane, privo dei servizi essenziali e afflitto da un alto tasso di criminalità e vandalizzazioni, a fronte delle enormi potenzialità paesaggistiche e di sviluppo, il cui tratto distintivo, è l’occupazione abusiva degli alloggi che sfiora il 50% degli immobili Aterp.

Da qualche anno il quartiere è oggetto di una intensa attività di risveglio civico portato avanti dal Coordinamento di quartiere composto da cittadini e associazioni della zona, costituitosi intorno alla parrocchia e impegnato nella difesa dei beni comuni, con un’azione incisiva portata avanti assieme alle Istituzioni e con l’aiuto di reti e associazioni anche nazionali, tra cui Libera. Secondo quanto fa sapere don Ennio Stamile, referente regionale di Libera, «la regolarizzazione della detenzione degli alloggi e il rientro nella legalità è uno degli obiettivi che la comunità sta cercando di portare avanti, il più importante e strategico, prodromico a tutte le altre azioni, utilizzando allo scopo una legge che la Regione Calabria ha approvato, e che consente ai cittadini che vogliano rientrare nella legalità di poterlo fare, possedendone i requisiti.

Il coordinamento di quartiere di Arghillà, ha sollecitato, curato e presentato circa 200 istanze all’Aterp e al Comune di cittadini che hanno manifestato l’intenzione di rientrare nella legalità, primo requisito per la riqualificazione del quartiere, tuttora lasciato nell’abbandono, sommerso dai rifiuti e privo delle manutenzioni necessarie per rendere vivibili gli alloggi, proprio oggi investiti dagli ennesimi roghi della spazzatura invasa dai topi, istanze che però giacciono nei cassetti degli enti preposti, ritardando e vanificando la riqualificazione del quartiere. La Legge regionale n. 37 del 31.12. 2020 riapre i termini per la regolarizzazione degli alloggi occupati abusivamente, consentendo fino al 30 giugno 2021 la presentazione delle domande per un auspicabile  rientro nella legalità da parte delle circa 500 occupazioni abusive di alloggi Aterp (sui 990 presenti ad Arghillà), a condizioni più favorevoli rispetto al passato, cosa che permetterebbe la regolarizzazione delle utenze e dei servizi e la ripresa degli investimenti, un mese di tempo nel quale sono riposte le speranze di una intera  comunità».

Serve, a parere di don Ennio Stamile, «uno sforzo congiunto delle Istituzioni per cogliere questa ultima occasione e  non vanificare  l’opportunità per il risanamento di un quartiere definito “a rischio”, e che non può essere affrontato solo con attività repressive, ma anche agevolando i percorsi dei cittadini virtuosi che vorrebbero vivere in un  quartiere più dignitoso, regolarizzando la loro posizione. Tutti gli Enti devono fare la loro parte, con in testa lo Stato che deve garantire il rispetto dei diritti fondamentali, attivando sinergie con tutti i soggetti interessati, e se del caso, dotando gli stessi Enti degli strumenti idonei e sostenere i cittadini che si impegnano quotidianamente assieme alle associazioni.

Libera, da sempre attenta alle problematiche della legalità ma anche  alla difesa dei diritti fondamentali della persona, si rivolge al Prefetto di Reggio Calabria, quale massimo rappresentante del Governo sul territorio e all’on. Dalila Nesci, quale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, perché si convochi con estrema urgenza un apposito tavolo su Arghillà, invitando tutti gli attori che possono e devono svolgere al meglio il loro ruolo, ovvero Aterp, comune di Reggio Calabria  Regione, Questore e forze dell’ordine, oltre al Coordinamento di quartiere impegnato in prima linea, al fine di sfruttare al meglio l’opportunità offerta dalla legge regionale per il rientro nella legalità, individuare le criticità che impediscono l’attivazione di percorsi virtuosi, e soprattutto attivare le sinergie necessarie tra  lo Stato gli Enti locali e cittadini, al fine di raggiungere gli obiettivi previsti dal piano di coesione territoriale che dovrebbe considerare una priorità il ripristino di condizioni di vita accettabili nelle periferie estreme, trasformando le stesse da bomba sociale in opportunità di crescita civile e democratica».

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