Taurianova, una festa della Repubblica all’insegna della sobrietà
Rispetto alla pandemia, l'augurio del sindaco Biasi affinchè questa giornata segni la svolta consacrando una nuova era, col covid alle spalle
Una cerimonia all’insegna della semplicità, della sobrietà e del raccoglimento, quella organizzata dall’assessore alla Legalità di Taurianova Massimo Grimaldi, per celebrare la Festa della Repubblica. «Prima di essere cittadini del mondo, siamo cittadini italiani – ha spiegato l’assessore Grimaldi – per questo ho fortemente voluto questa cerimonia, perchè dobbiamo onorare la nostra bandiera, il nostro Stato e soprattutto quanti sono morti per darci la libertà».
Alla presenza dell’intera Giunta, dei consiglieri comunali e delle forze dell’ordine, sulle note dell’Inno di Mameli, in piazza Italia, questa mattina, si è svolto un simbolico alza bandiera, cui è seguito il discorso del primo cittadino Roy Biasi. «Abbiamo voluto oggi ricordare questa giornata – ha affermato Biasi – con la speranza che segni un nuovo inizio. Da qui vogliamo ripartire per lasciarci alle spalle un periodo brutto, che ha devastato intere popolazioni e il mondo intero, ma anche l’economia, la socialità, la politica e le abitudini di tutti quanti noi.
Speriamo ci possa essere in questa giornata un’inversione di tendenza, che la nostra Repubblica che oggi compie 75 anni, faccia oggi un tagliando dopo il periodo nefasto vissuto, che sicuramente ci ha dato la possibilità di fermarci un attimo e di guardare all’interno delle nostre coscienze, ma non soltanto coscienze singole, ma anche nazionali e internazionali; di capire che non siamo invincibili, infallibili ed eterni e che qualsiasi cosa può destabilizzare il precario equilibrio in cui il nostro sistema si muove».
Per il sindaco la pandemia è stata «una grande lezione per l’intera comunità, anche per la nostra Italia, che ha saputo combattere a testa alta, con grane dignità, questo mostro invisibile. La grande abnegazione, il grande spirito di sacrificio degli italiani alla fine ha ripagato, perché stiamo uscendo da questo incubo e speriamo che questa giornata possa essere la consacrazione definitiva di una nuova era che veda la nostra Repubblica ancora più forte, più grande, più libera e più democratica».