domenica,Giugno 16 2024

Reggio, il CeReSo aderisce alla Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico di droga

I ragazzi hanno partecipato alla manifestazione #Ripartiamo dalle relazioni umane, promossa dalla Federazione italiana delle comunità terapeutiche, attraverso la presentazione di una testimonianza avente come slogan #messaggio in bottiglia

Reggio, il CeReSo aderisce alla Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico di droga

Anche quest’anno il CeReSo – Centro reggino di solidarietà, aderisce alla Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droghe, che si celebra oggi. Il CeReSo, impegnato ormai da trent’anni sul territorio reggino, svolge la propria attività non solo relativamente al recupero e reinserimento sociale dei soggetti tossicodipendenti, ma anche nell’ambito della prevenzione del fenomeno.

«Le nostre comunità – ha affermato don Piero Catalano, presidente del CeReSo – si propongono di accompagnare e riabilitare chiunque si trova in stato di dipendenza da sostanza e non, e ricostruire insieme ai ragazzi una prospettiva di vita migliore. Una battaglia non facile, legata a grandi difficoltà economico/politiche, e per la quale serve un lavoro costante che parta dalla prevenzione e che, mettendo al centro l’Uomo, favorisca prima di tutto i processi educativi dei giovani nelle famiglie e nelle scuole, promuovendo la cultura della vita a svantaggio delle dipendenze, vere schiavitù che minano le libertà individuali della persona».

Quest’anno i ragazzi ospiti delle strutture, nell’ambito della Giornata di lotta, hanno partecipato alla manifestazione #Ripartiamo dalle relazioni umane, promossa dalla FICT- Federazione italiana delle comunità terapeutiche, attraverso la presentazione di una testimonianza avente come slogan #messaggio in bottiglia.  Hanno pertanto creato insieme ad educatori e volontari un’idea, un’immagine che, a partire dalle relazioni umane, potesse rappresentare la speranza di un dialogo con il mondo esterno.

«È necessario – ha affermato Squillaci, presidente della FICT, ripartire guardando la società che “abitiamo”: la nostra dipendenza dal web, i cambiamenti nei comportamenti d’uso da sostanze, l’aumento significativo delle addictions comportamentali, l’abbassamento dell’età di iniziazione che riguarda una fascia significativa di adolescenti, l’aumento dell’abuso di alcol, di psicofarmaci, e poi il gioco d’azzardo patologico, le devianze del comportamento alimentare e, anche, l’aumento della solitudine, la mancanza di riferimenti, la paura. Molti ragazzi hanno avuto i social network come unico strumento di confronto con i propri pari. Il periodo della pandemia ha slatentizzato tutti questi comportamenti che già creavano diversi problemi anche prima del Covid».

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