Chiesa, da ieri don Salvatore Nunnari aggregato all’ordine dei Cappuccini

«Da stasera vivrò appieno il carisma di Francesco e Chiara. Vivere significa fare mio il sogno di Francesco, di una chiesa Santa, sia nel mondo espressione del vangelo. Vivere il vangelo non solo da persone credenti ma da persone credibili. Reggio ha un colle, il colle dell’Eremo. Da questo colle parte ogni giorno grazia su grazia per la città» così Don Salvatore Nunnari che da ieri, dopo una messa al Santuario dell’Eremo è stato aggregato ai Cappuccini.

Molto toccante l’ingresso di don Nunnari in Basilica. Lui, il prete dalle grandi falcate, agile e pronto a piegarsi su ogni viandante appare indifeso, su di una carrozzina. Ma il sorriso, nonostante la mascherina, è il solito: ammaliante, proprio come quello del suo Gesù ed è materno, proprio come quello della  sua Avvocata Consolatrice. «A voi tutti mi rivolgo, sentire una carezza di dolcezza che è quella di Francesco per tutti noi – ed ha aggiunto – Vengo qui per esser membro della famiglia Cappuccina. Ci vengo da portatore della Vara e prete: adesso sono anch’io un fraticello che vuol stare all’ombra del Quadro».

«Fino a qualche minuto fa ero suo figlio, ora cara Eccellenza, divento suo … padre – afferma padre Pietro Ammendola, Ministro Provinciale dei Cappuccini di Calabria, al “novello” Cappuccino – Quando la conobbi, 33 anni orsono, provai paura. Lei, la sua figura, incuteva timore. Poi il buon Dio mi concesse di collaborare con Lei, divenne il mio Vescovo a Cosenza. Sperimentai il suo essere padre attento, premuroso, lungimirante».

Quindi farà parte ufficialmente dell’Ordine dei Cappucini. «Aggreghiamo stasera Monsignor Nunnari all’Ordine Cappuccino  – ha spiegato padre Pietro Ammendola, Ministro Provinciale dei Cappuccini di Calabria – gli consegniamo lo Scapolare, reciterà la Professione Spirituale e Mons. Nunnari, al termine dei suoi giorni su questa terra, verrà a riposare qui, ai piedi di Maria, per sempre».

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