venerdì,Aprile 26 2024

Locri, liceo senza aule. Studenti in piazza. «Non possiamo più aspettare»

All'istituto "Mazzini" mancano circa 16 locali. In corteo anche genitori e professori. Il preside Sacco: «Situazione intollerabile»

Locri, liceo senza aule. Studenti in piazza. «Non possiamo più aspettare»

Una manifestazione per denunciare il grave disagio che gli studenti stanno vivendo ormai da troppo tempo per la carenza di aule. A scendere in piazza stamattina sono stati i ragazzi del liceo “Mazzini” di Locri, per sensibilizzare le istituzioni chiamati a dare delle risposte ad una situazione che si protrae ormai da anni. Tra un’ala dell’istituto inaccessibile per lavori di adeguamento sismico e un incremento della popolazione studentesca che ha superato le 1100 unità, a mancare all’appello sono ben 16 aule.

«E’ da circa quattro anni che, nonostante le numerose richieste, non si è mosso nulla – spiega il rappresentante dei liceali locresi Federica Troiolo – nessuno ci ha dato risposte concrete ed è arrivato il momento di farci sentire. Stiamo facendo un sacco di turni, abbiamo il giorno libero alternato, facciamo anche un giorno in Dad. Non possiamo più aspettare. La scuola merita di poter avere gli spazi sufficienti per accogliere tutti gli studenti. Chiediamo un pò di attenzione per garantire lo studio a tutti quanti. La scuola è un posto in cui si creano legami, e il Covid ha peggiorato tutta la situazione».

Le lezioni da settembre sono iniziate alternando turni mattinieri, pomeridiani e didattica a distanza. Si tratta tuttavia di soluzioni tampone che non consentono lo svolgimento dell’attività didattica in serenità, anche da parte dei professori. «E’ una protesta che riteniamo giusta – afferma la prof Girolama Polifroni – I ragazzi sono stati defraudati del loro diritto allo studio. Siamo privi di aule ormai da tanto tempo. Gli studenti hanno aspettato risposte che non sono mai arrivate e anche noi appoggiamo la loro mobilitazione».

In corteo con gli studenti anche il dirigente scolastico Francesco Sacco. «E’ diventato un problema atavico che si va ad accentuare – ha detto – Bisogna trovare dei locali idonei, ma questo adesso non ci viene garantito. Stiamo continuando a fare didattica integrata, è una situazione intollerabile, tenendo conto del patrimonio che la Metrocity ha a disposizione. Chiedo che venga fatto un monitoraggio per vedere se le altre scuole hanno strutture sovradimensionate rispetto alle loro esigenze. Sia fatta una razionalizzazione in tempi brevi».

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