Ponte di Pilati di Melito, Crea: «I cittadini si attivano con perizie tecniche»

Riceviamo e pubblichiamo da Vincenzo Crea referente Ancadic

A seguito di richiesta d’intervento dell’ANCADIC concernente il pericolo incombente minacciato dal gravissimo stato di degrado del ponte di Pilati ricadente nel Comune di Melito di Porto Salvo, in data 18 ottobre 2018 sono intervenuti immediatamente i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Reggio Calabria. Intervento che ha portato alla chiusura del ponte per le verifiche che il caso richiedeva. Seguirono altre segnalazioni da parte dell’ANCADIC. Nel mese di aprile 2021, i militari del Comando Compagnia della Guardia di Finanza di Melito di Porto Salvo hanno eseguito  un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Provvedimento estremamente necessario finalizzato alla ulteriore verifica delle condizioni di sicurezza del ponte che ha comportato notevoli disagi e potenziali pericoli alla popolazione di Pilati atteso che la circolazione veicolare e ciclopedonale, tra cui lo scuolabus, non essendoci percorsi alternativi  sono costretti  a  utilizzare la   Ss  106 attraverso il pericoloso bivio di Pilati per raggiungere l’abitato di Melito e viceversa la frazione di Pilati.

Pertanto abbiamo sollecitato le verifiche invitando l’Ente competente a voler   provvedere  alla  predisposizione  degli   atti  e  all’ avvio   delle procedure di gara per l’esecuzione dei lavori che possano portare nei tempi tecnici necessari all’utilizzo del ponte al traffico veicolare e ciclopedonale in totale sicurezza.  Al riguardo abbiamo trasmesso alle Istituzioni competenti, financo agli Organi di Governo nazionale una consulenza tecnica descrittiva dello stato di dissesto del Ponte di Pilati “viadotto ad arco”  redatta dal nostro tecnico di fiducia. 

Nelle conclusioni il Consulente tecnico scrive tra l’altro: “non avendo quale riferimento certo i risultati delle prove di laboratorio sicuramente eseguite dai tecnici CTU, la presente vuole con modestia di intenti cercare di intravedere delle strategie per la risoluzione del problema visto che l’impedimento del collegamento stradale tra il Centro di Melito e la frazione Pilati genera malcontento nella popolazione e potrebbe costituire un forte handicap in caso di eventi catastrofici. Il ponte di Pilati costituisce una delle opere strategiche ai fini della Protezione Civile dell’intera frazione di Pilati soggetta a rischi idrogeologici PAI (Fiumara Tuccio) e alle mareggiate che hanno creato una grave erosione costiera provocando un profondo cambiamento dell’ambiente locale. Occorre quindi intervenire con urgenza per far rientrare la sicurezza territoriale  entro valori compatibili con gli usi e le abitudini in atto e soprattutto salvaguardare l’incolumità della collettività  Pilati è una frazione che si sviluppa  su una unica direttrice (ex nazionale) con un’entrata e unica uscita sulla nuova 106 Jonica, incastonata  tra  la  nova SS 106 

Jonica a nord e la strada ferrata e il mare Jonio a Sud quindi si potrebbe creare un grosso rischio di affollamento dei residenti e una mancanza di via d’esodo verso un luogo sicuro. Il ponte di Pilati è stato realizzato  da oltre 50 anni quindi è giunto  il momento di sottoporlo ad un attento esame  del suo stato di conservazione e dei possibili interventi di manutenzione. Si vuole concludere con l’indicazione di strategie  per la risoluzione del problema corrosione del calcestruzzo armato e rinforzo delle barriere di armatura sono innumerevoli e tra tutte si annoverano tre categorie: aggiunta di inibitori chimici nel calcestruzzo – rivestimento delle barre di armatura con film organici o metallici – sostituzione delle barre di armatura in acciaio con altre di rinforzo non suscettibili di corrosione (bare di acciaio inox) o con quelle non metalliche tipo FRP (fibre polimeriche di rinforzo).

Il perdurare, infine, delle condizioni avverse (è incessante ancora oggi l’azione di gocciolamento di acque sulle armature)  e il non intervenire con urgenza sulla infrastruttura significa lasciar morire un’Opera caratteristica, storica di elevato pregio che determinerebbe un grave stravolgimento paesaggistico/ambientale della Cittadina Melitese e di tutta l’area Grecanica”. Rimaniamo in attesa di conoscere l’esito delle indagini condotte dai Consulenti tecnici nominati dalla procura della repubblica di Reggio Calabria, nonché i lavori necessari per la riapertura del ponte al transito veicolare e ciclopedonale in totale sicurezza.

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