Covid a Reggio Calabria, a Natale prenotazioni in ristoranti e hotel cancellate. Gambarie invece è sold out

Avrebbe dovuto essere un Natale più tranquillo, calo dei contagi e vaccini avrebbero dovuto mitigare la pandemia che, da quasi due anni tiene il mondo col fiato sospeso. Così purtroppo non è stato. E, a farne le spese, ancora una volta sono i ristoratori. Come spiega Confcommercio, interpellati, loro malgrado hanno dovuto fare due conti e, di fronte alla possibilità di improvvise chiusure, e molti di loro hanno deciso di non voler rischiare.

Ristoratori, il dato nazionale

Sul piano nazionale, per l’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, la Federazione dei Pubblici esercizi, saranno 4,4 milioni le persone che il 25 dicembre sceglieranno uno degli oltre 76mila locali aperti per brindare in famiglia o con gli amici. Numeri che risentono della situazione di incertezza determinata dall’incidenza della pandemia: rispetto al 2019, le previsioni per il 25 dicembre indicano un calo della clientela quantificato in 500mila unità e anche del numero di locali pronti a restare aperti il giorno di Natale, il 64,1% del totale.

Ad alimentare le incognite, si aggiungono da un lato il peggioramento dell’emergenza sanitaria, dall’altro il nuovo super green pass. Il 48,1% dei ristoratori intervistati prevede un impatto significativo del provvedimento sul totale delle prenotazioni, mentre il 12,4% preferisce non lanciarsi in alcuna ipotesi per il momento. Ciò che appare evidente, invece, è che cominciano ad arrivare le prime disdette anche se, per il momento, sono ancora poche. Solo il 4,4% degli imprenditori segnala passi indietro da parte degli avventori.

Prenotazioni in calo

A Reggio e provincia invece molti dei ristoratori chiamati in causa segnalano numeri relativi alle disdette ben più corposi. Così, alcuni di loro, hanno preferito non organizzare eventi nei giorni di festa per evitare il diffondersi di contagi e non mettere a repentaglio ulteriormente il loro lavoro, magari facendo inutilmente provviste, da un lato, e dall’altro non mettere a rischio i dipendenti. Da Scilla a Palmi, fino anche a Reggio Calabria, al centro storico in tanti ristoratori non prepareranno cenoni di Natale o per l’ultimo dell’anno.  Da Scilla lamentano cali fino al 40% rispetto alla media dei giorni di festa. In alcuni casi, nel reggino, i cali arrivano fino al 50%. Qualche ristoratore vorrebbe proseguire e lavorare con la proposta però di far entrare solo persone, anche se vaccinate, che esibiscono un tampone negativo.

In questi giorni i più giovani proseguono con le uscite, gli aperitivi e la movida; la fascia dei quarantenni invece è molto più cauta e le cene, così come le uscite sono, nella maggior parte dei casi, ben selezionate.

A Gambarie è sold out

Situazione ben diversa invece si profila per Gambarie d’Aspromonte che si conferma un piccolo paradiso invernale. Neve e montagna continuano ad essere grandi attrattori, soprattutto per il periodo delle festività natalizie. Non solo non ci sono disdette, al contrario invece, a Capodanno sold out per ristoranti e hotel. Quasi esaurito invece per il giorno di Natale. Il covid non spaventa. Sempre che, anche in questo caso, le restrizioni per l’aumento dei contagi, non arrivino proprio a ridosso delle giornate di festa.

Piste da sci

Sempre sul fronte Gambarie un’altra buona notizia per gli amanti della neve e dello sci. come chiarito dal sindaco di Santo Stefano d’Aspromonte, Francesco Malara: «La società di gestione, che ha vinto il bando per 5 anni, nel corso di alcune riunioni, ha fatto sapere che due seggiovie riapriranno tra Natale e Capodanno». Cittadini e turisti dunque avranno modo di divertirsi.

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