Coronavirus, Roccella in zona arancione. Zito: «Via alla Dad. Ma le scuole chiuse sono un danno per gli studenti»

«Siamo in zona arancione con 118 casi attivi su 6244 abitanti, un dato perfettamente in linea con il dato della provincia (2%) e di molto minore del dato regionale (6,86%). Lo siamo nonostante una buona adesione della popolazione ai vaccini (il 72% della popolazione è vaccinata)». Così il sindaco di Roccella Jonica Vittorio Zito attraverso la sua pagina Facebook.

«Lo siamo perché la scorsa settimana sono stati registrati 97 casi, 64 dei quali durante il test drive in del 3 gennaio, che ha raccolto in una unica soluzione le segnalazioni di positività di una intera settimana precedente. E che ha fatto schizzare alle stelle l’aumento settimanale dei casi, l’indice su cui si basa la classificazione in zona arancione. Essere in zona arancione in questo scenario ci deve spingere innanzitutto ad accelerare sui vaccini e a continuare a tenere comportamenti improntati alla prudenza. Ma siamo anche chiamati a leggere quanto accaduto e comprendere quanto è pesato l’aver conteggiato in un solo giorno casi che sono nati e si sono sviluppati in settimane precedenti e che non è stato possibile censire nei tempi richiesti».

«Avevamo chiaramente detto che la normativa vigente consente ai sindaci ed ai Governatori di disporre l’attivazione della didattica a distanza a condizione che il territorio sia in zona arancione o rossa e che ci siano circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta al rischio estremamente elevato di diffusione del virus nella popolazione scolastica. E quanto è successo in Campania inizia a darci ragione».

«Non possiamo ovviamente non considerare questo nuovo scenario in relazione alla nostra ferma decisione di difendere il sacrosanto diritto dei nostri bambini e ragazzi di riprendere a frequentare la scuola in presenza. Per questo abbiamo deciso, assumendo una ordinanza che in questo scenario è possibile, di verificare, in un paio di giorni, se in relazione ai dati degli attualmente positivi, ai casi a conoscenza dei dirigenti scolastici e a quelli sospetti segnalati dai medici di base, vi è un potenziale rischio di diffusione del virus tra la popolazione scolastica. Ci servono un paio di giorni e contiamo di chiudere questa analisi entro venerdì e quindi di riprendere le lezioni il prossimo lunedì».

«Voglio scusarmi per questo disagio con le tante mamme e i tanti papà (che rappresentano la stragrande maggioranza di genitori degli alunni delle nostre scuole) che hanno compreso la nostra posizione di pieno rispetto delle finalità delle attuali norme che tutelano la didattica in presenza. E soprattutto con quei genitori lavoratori che avranno difficoltà a gestire questi pochi giorni di disagio per l’impossibilità a frequentare la scuola da parte dei propri figli. Voglio scusarmi, e di questo mi assumo tutta la vergona collettiva che dobbiamo provare, con quei bambini e ragazzi che per ragioni diverse e che non mi pare il caso di elencare, avranno difficoltà a seguire le lezioni in DaD. Tenere aperte le scuole è un dovere innanzitutto nei loro confronti» ha concluso il primo cittadino roccellese.

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