Bagaladi, Monorchio: «La decisione di non far suonare le campane va rispettata»

«La decisione di non fare suonare le campane da tarda sera e fino alle 8 del mattino, adottata cautelativamente dall’Arcivescovo della Diocesi di Reggio Calabria Bova Monsignor Fortunato Morrone a seguito di motivati esposti da parte di un cittadino che ritiene violato il suo diritto alla quiete, merita di essere rispettata e non criticata cosi aspramente per come sta avvenendo sui social». Il sindaco di Bagaladi, Santo Monorchio, interviene con un post su Facebook per fare chiarezza sulla vicenda delle campane della chiesa di San Teodoro.

Il primo cittadino riporta, nello stesso post la giurisprudenza e le decisioni relative a vicende simili.

«Una importante sentenza di Cassazione (n. 2316 del 1998) ha stabilito: “…il rumore prodotto dal suono delle campane di una chiesa, mentre al di fuori del collegamento con funzioni liturgiche può dar luogo al reato previsto dall’art. 659 c.p. non diversamente da quello prodotto da qualsiasi altro strumento sonoro, nell’ambito delle funzioni liturgiche – la cui regolamentazione, nel vigente diritto concordatario, è riconosciuta alla Chiesa cattolica – integra il predetto reato solo in presenza di circostanze di fatto che comportino il superamento della soglia della normale tollerabilità e in assenza di specifiche disposizioni emanate dall’autorità ecclesiastica intese a recepire tradizioni e consuetudini atte a meglio identificare, in relazione alla non continuità del suono e al suo collegamento con particolari “momenti forti” della vita della Chiesa, il limite della normale tollerabilità”. Si capisce che si può persino sconfinare in reati penali».

Ed aggiunge che «La vicenda che in atto coinvolge la Chiesa di San Teodoro va quindi inquadrata con molta serietà e avendo molto rispetto delle equilibrate e non semplici valutazioni dell’Arcivescovo. Sono stato costretto a rompere il silenzio di cui ho detto a seguito di invasivi e poco lusinghieri commenti, esterni alla Comunità Bagaladese, che hanno finalità ben diverse dalla tutela della nostra tradizione religiosa che ben conosco in quanto mi sono cresciuto accanto ad una mamma che tutte le mattine aspettava il suono della campana per rivolgere, con il segno della croce e una preghiera, il primo dei triplici saluti giornalieri alla Vergine Maria.

Di quel rituale mi sono ricordato, quando mi giunsero, un paio di anni fa, i primi esposti orali e scritti da parte del cittadino che ancora oggi ritiene le immissioni sonore della campane della Chiesa di San Teodoro ben oltre la soglia della “normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi”. Nonostante la reiterazione dei Suoi esposti mi sono assunto la responsabilità di non intervenire. Quanto detto spero serva a far mantenere la calma ed il contegno, soprattutto nei confronti dell’Arcivescovo, nella certezza che ne verremo fuori con una soluzione condivisa».

Sui fatti cerca di fare chiarezza anche il vicesindaco della cittadina, Antonino Marrapodi che, dal suo profilo Facebook, evidenzia: «Assicuriamo tutti, soprattutto chi non risiede a Bagaladi, informando che le campane continuano a suonare dalle 8 del mattino alle 8 di sera; l’interruzione adottata, in via momentanea e precauzionale, dalle autorità ecclesiastiche riguarda la fascia oraria 6.30 – 7.59; le suddette autorità stanno svolgendo un’opera di approfondimento normativo inerente la questione; l’Amministrazione ha fin da subito espresso alle istituzioni ecclesiastiche la preferenza verso una soluzione di reintegro degli orari canonici; i contatti con i rappresentanti ecclesiastici sono continui e la cittadinanza sarà costantemente informata su ogni ulteriore sviluppo».

E, in conclusione «Pur comprendendo in pieno le proteste provenienti da molti cittadini e apprezzando l’attenzione dimostrata verso un elemento importante della vita comunitaria, sarebbe stata opportuna un’uguale e conclamata indignazione quando in passato il nostro paese ha dovuto subire ben altri soprusi e sigilli infamanti».

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