PNRR, Forum Terzo settore: «Opportunità o ennesima occasione persa? Serve programmazione comune»

«Il PNRR è da mesi presentato come l’opportunità che darà una svolta decisiva alle vite dei nostri territori. Ed è senza dubbio un’occasione fondamentale, in particolare per la nostra città, ma non sarà possibile coglierla senza una strategia di “sistema” che tenga unite le diverse linee di programmazione già in atto». Così la nota del portavoce del Forum TS RC Pasquale Neri.

«Il fatto che siano disponibili tante risorse non si traduce automaticamente in reale garanzia di sviluppo, lo dimostrano decenni di intervento straordinario, decreto Reggio ecc. Al contrario, se male utilizzato, il PNRR potrebbe addirittura acuire le diseguaglianze ed arricchire ulteriormente poteri criminali e ‘ndranghetistici.

Come Forum Territoriale della Città Metropolitana chiediamo da tempo un tavolo permanente che si occupi del PNRR e consenta di coprogrammare in maniera integrata. Speravamo nel cambiamento epocale innestato dall’art. 55 del Codice del Terzo settore (dlgs 117/2017) e confermato nel modo più autorevole dalla sentenza 131/20 della Corte costituzionale, secondo cui l’amministrazione condivisa “realizza per la prima volta in termini generali una vera e propria procedimentalizzazione dell’azione sussidiaria” delineata dall’art. 118 della Costituzione; ciò, sempre secondo le parole della Corte, in quanto al Terzo settore “è riconosciuta una specifica attitudine a partecipare insieme ai soggetti pubblici alla realizzazione dell’interesse generale”.

Enti pubblici e Terzo settore, quindi, non come controparti, l’una che domanda servizi e l’altra che li offre, l’una che definisce cosa fare e l’altra che lo esegue; ma, al contrario, alleati per realizzare insieme la finalità comune dell’interesse generale.

Non è quello che sembra stia accadendo con il Comune di Reggio Calabria, dove non solo è complicato individuare un’idea di sviluppo della città ma, ancora, non è raro trovare interlocutori che pensano al terzo settore come ad un qualunque fornitore di servizi (spesso a basso costo).

Solo per fare un esempio, con il bando PNRR sui beni confiscati si è consumata una surreale riunione durante la quale l’amministrazione comunale, in modo del tutto incomprensibile, ha semplicemente comunicato agli ETS presenti quali fossero i propri intendimenti, senza considerare l’ipotesi di una comune programmazione. Ci troveremo di fronte a altre strutture rimesse a nuovo e poi abbandonate perché impossibili da gestire? E i beni già assegnati che necessiterebbero di interventi strutturali, e che rimangono ascritti al patrimonio del Comune? Perché escluderli dall’opportunità del finanziamento? Eppure le indicazioni dell’Agenzia della Coesione (attraverso le faq) sembrano essere chiare in questo senso. Una scelta politica, quindi, quella di escludere i beni già assegnati, inaspettata e incomprensibile.

Se questi sono i presupposti, i principi dell’amministrazione condivisa non solo non avranno cittadinanza ma rischiano di diventare l’ennesima beffa ai danni della città, costretta a guardare esperienze e buone pratiche che, anche con fatica, si stanno avviando altrove.

Come Forum continuiamo ad essere disponibili a fare la nostra parte, nello spirito della 131 e al fine di concorrere al perseguimento dell’interesse generale. Ma per farlo bisognerà essere almeno in due».

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