Guerra in Ucraina, l’Unicef di Reggio: «Siano garantiti aiuto e protezione ai bambini»

Il comitato UNICEF di Reggio Calabria esprime la propria solidarietà all’Ucraina, che sta affrontando ore drammatiche dall’avvio dell’ostilità. «Siamo alla seconda giornata di guerra e su tutto il territorio ucraino – ha dichiarato il Presidente del Comitato Provinciale Unicef Alessandra Tavella – continuano e si intensificano gli attacchi. Milioni di civili in queste ore sono sottoposti a sofferenze indicibili, molti dei quali hanno deciso di abbandonare le loro case, temendo i bombardamenti, e di rifugiarsi nelle cantine, negli scantinati degli edifici scolastici e nelle gallerie della metropolitana. Sono numeri importanti anche quelli che riguardano, invece, la parte di popolazione che ha deciso, invece, di attraversare i confini e di mettersi in salvo nei Paesi vicini. Questa situazione danneggia in particolar modo i bambini di entrambi i lati della linea di contatto tra Ucraina e Russia. Così come ha sottolineato il Direttore generale dell’UNICEF Catherine Russel l’intensificarsi del conflitto rappresenta una minaccia immediata per le vite e il benessere di 7,5 milioni di bambini e accresce drammaticamente i bisogni umanitari, sorti in otto anni di conflitto. La drammaticità di questo scenario, che minaccia di aggravarsi di ora in ora, ci addolora profondamente. Da qui il nostro appello, e le nostre preghiere, affinché siano garantiti aiuto e protezione ai bambini e l’invito al dialogo tra le parti per deporre le armi».

L’UNICEF fa eco all’appello del Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres, per un immediato cessate il fuoco e chiede alle parti di rispettare gli obblighi internazionali a proteggere i bambini da pericoli e assicurare che gli attori umanitari possano raggiungere in sicurezza e velocemente i bambini che hanno bisogno. L’UNICEF chiede anche a tutte le parti di non attaccare infrastrutture essenziali da cui i bambini dipendono – compresi sistemi idrici, igienico – sanitari, strutture sanitarie e scolastiche. Ibambini in Ucraina hanno un disperato bisogno di pace.

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