Guerra in Ucraina, domenica di preghiera per la pace nella Chiesa ortodossa di San Paolo dei Greci

Neppure il vento freddo della guerra, che soffia tra Russia e Ucraina, può riuscire a distruggere l’abbraccio di una comunità cristiana. E stamattina a mostrarlo sono stati i fedeli riuniti da tante parti del mondo nella liturgia della Chiesa ortodossa di San Paolo dei Greci a Reggio dove la liturgia è terminata con una preghiera per la pace.

«È stato letto un testo del patriarca metropolita di Kiev – spiega Daniele Castrizio, parroco della chiesa ortodossa San Paolo dei Greci – siamo una chiesa del patriarcato di Costantinopoli che abbracciamo tutti quelli che non hanno una chiesa. La caratteristica del patriarcato è che serve tutti. Con una comunità così vasta era importante ribadire il valore della pace ed il valore della fratellanza. Mi sono soffermato su questi concetti, sia nella predica, sia nella preghiera, per evitare di far germinare l’odio, per non dividerci in tribù. Noi siamo cristiani, dobbiamo perdonare il nemico, la guerra è ripudiata. Abbiamo dato un segnale di umanità di speranza e di pace».

Questo come altri piccoli gesti di umanità diretti ad aiutare in qualche modo le vittime della guerra in atto. Conforto religioso per i profughi ucraini in arrivo, raccolta di generi di prima necessità da mandare in Ucraina. La chiesa diventa il punto di raccolta che poi verranno inviati. Conclude Castrizio: «Possiamo pregare e mantenere il gregge unito. Come è stato finora» (foto di repertorio)

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