Polistena, il Comune si appropria di diversi beni confiscati alla ‘ndrangheta

Tre appartamenti, un’autorimessa e due terreni dislocati confiscati alla ‘ndrangheta, da ieri sono diventati patrimonio del comune di Polistena. Il sindaco Michele Tripodi accompagnato dagli assessori comunali, dai tecnici, dagli operai e dai vigili urbani, alla presenza delle forze dell’ordine, proprio ieri mattina ha dato effettiva esecuzione alla delibera approvata nel primo Consiglio comunale d’insediamento, prendendo possesso dei beni confiscati alle cosche di ‘ndrangheta di Polistena, assegnati dall’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati (ANBSC) e trascritti alla proprietà del Comune nei giorni scorsi.

Secondo quanto fatto sapere dall’Amministrazione comunale, gli appartamenti saranno riutilizzati per uso pubblico con una serie di destinazioni di tipo istituzionale, sociale e culturale ma anche con funzioni di protezione civile, mentre un terreno situato in campagna sarà adibito a centro di riuso nel ciclo della raccolta differenziata. Il primo cittadino ha quindi annunciato che saranno subito investite risorse importanti per le progettazioni, dal momento che i beni presi in consegna non si trovano in condizioni di fruibilità immediata.

«La progettazione sarà finanziata utilizzando i fondi già disponibili trasferiti dallo Stato – ha spiegato il sindaco Tripodi -. Subito dopo, in una logica di restituzione dei medesimi beni alla collettività, si chiederanno appositi stanziamenti per eseguire i lavori necessari. La lotta alle mafie rimane al primo punto delle linee programmatiche dell’Amministrazione comunale, come testimonia la volontà di discutere già al Consiglio di insediamento, la definizione degli indirizzi per il riuso dei beni. Le prime azioni della nuova Amministrazione, segnano la ripresa di un cammino lungo la traccia della storia antimafia che ha contraddistinto la nostra città e che ancora è ben visibile nelle attuali istituzioni rappresentative e nella società civile di Polistena.

Questa scelta – ha continuato – è un importante traguardo che fa rivivere continuità e linea di pensiero con le battaglie per l’emancipazione sociale e culturale compiute contro la ‘ndrangheta, completando le decisioni forti di costituzione di parte civile dell’Amministrazione comunale nei procedimenti penali “Scacco Matto” e recentemente in “Faust”. Contro la ‘ndrangheta serve unità d’intenti ed ogni deviazione, comportamento rinunciatario o parola non detta rischia di diventare un atteggiamento complice. Ecco perché abbiamo voluto essere presenti di persona alla presa in consegna dei beni, per indicare ai cittadini la giusta rotta da seguire nella conduzione della vita di ogni giorno da improntare sui valori dell’onestà, del lavoro, della libertà di chi non accetta compromessi, nè si sottomette alle logiche tipiche della prevaricazione mafiosa».

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