lunedì,Giugno 17 2024

Gioia Tauro, il 16enne Antonino Foti è tornato a casa dopo la terapia adiuvante

Il papà Giuseppe: «Tra 40 giorni dovrà sottoporsi a nuovi esami. Se necessario lo riporterò all'estero»

Gioia Tauro, il 16enne Antonino Foti è tornato a casa dopo la terapia adiuvante

«Ai miei concittadini e non, da pochi giorni siamo rientrati, nostro figlio ha finito la terapia audiuvante, è tranquillo ma stanco a causa dei farmaci e dello stress emotivo». Comincia così il post di Giuseppe Foti, il papà di Antonino, il 16enne di Gioia Tauro affetto da lesione espansiva parieto tempo talamico destro, con estensione bilaterale, che nei mesi scorsi è stato sottoposto ad un’operazione al cervello in Australia. 

Vista la gravità delle condizioni in cui versava, al giovane erano stati dati appena 6 mesi di vita e solo una costosa operazione da affrontare in Australia avrebbe potuto salvargli la vita. Dal momento che i genitori non si trovavano nelle condizioni economiche per poter affrontare il viaggio e la costosa operazione, era scattata una gara di solidarietà su Facebook, che ha permesso in pochi giorni di raccogliere la cifra necessaria.

Moltissime le persone che si sono strette attorno a questa famiglia, fornendo, ognuno con le proprie possibilità, gli aiuti necessari per cercare di salvare la vita ad Antonino. E per questo grande affetto dimostrato, il papà puntualmente, attraverso i social, cerca di aggiornare tutti sullo stato di salute del figlio

«Tra circa 40 giorni – si legge ancora nel post – dovrà sottoporsi a nuovi esami ed Rmn di controllo, dove ci auguriamo che tutto proceda per il verso giusto. Siamo preoccupati ma determinati a curare nostro figlio nel miglior modo possibile, premettendo che laddove avesse necessità, lo porterò nuovamente all’estero per delle terapie mirate, che in Italia per ragioni economiche e burocratiche sono bloccate.

Cure che hanno dimostrato riscontri positivi, ce la stiamo mettendo tutta, senza mollare di un millimetro. Voglio ringraziarvi ancora tutti, concittadini e non, per come ci avete sostenuto, con affetto smisurato, siamo certi che se dovessimo avere ancora bisogno possiamo ancora contare».

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