Reggio, una raccolta firme per sostenere la proposta di legge su “Liberi di Scegliere”

È partita da qualche giorno la racconta firme promossa da Bruna Siviglia, presidente e fondatrice dell’associazione culturale “Biesse”. In pochi giorni raccolte già 600 firme. «Sosteniamo la proposta di legge su “Liberi di Scegliere” redatta da Dalila Nesci, sottosegretario di Stato per il Sud e la coesione territoriale – si legge in una nota – la proposta nasce per garantire ai minori nato in famiglie legate ai contesti mafiosi una rete di protezione sociale e psicologica. É necessario approvare questa proposta per rafforzare la fiducia nello Stato anche nelle aree più marginalizzate».

«Questa legge si chiama “Liberi di scegliere”, come il protocollo sperimentato con risultati estremamente positivi dal Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, con il giudice Roberto Di Bella a cui è stata anche ispirata una fiction Rai di successo. Il nostro obiettivo è offrire una via di uscita ai giovani che, nati e cresciuti in famiglie legate alla criminalità organizzata, spesso un’alternativa non ce l’hanno. Vogliamo dare continuità giuridica a questo protocollo ed estenderlo a livello nazionale, assicurando un modello di assistenza materiale e psicologica per aiutare i giovani che provengono da nuclei familiari inseriti in contesti di criminalità organizzata di stampo mafioso».

«Con la legge si istituisce anzitutto un raccordo obbligatorio tra uffici giudiziari penali e minorili, affinché insieme ai procedimenti a carico dei genitori si attivino le tutele a favore dei minori. Vengono inoltre potenziati i servizi sociali per i minorenni, con l’istituzione di una rete di protezione che ha lo scopo di attivare percorsi socio-educativi individualizzati per accompagnarli in ogni fase del loro affrancamento emotivo, sociale, lavorativo».

«Viene costruito un circuito di accoglienza per i minori allontanati dal contesto familiare e territoriale di appartenenza, elaborando percorsi di educazione alla legalità anche a favore dei familiari che intendano dissociarsi dai contesti mafiosi».

«Sono previsti tirocini e borse di studio, accordi con le associazioni di settore per favorire la continuità della formazione dei giovani e l’accampamento per l’avvio di attività autonome. Anche a favore dei genitori di figli minorenni che vogliano dissociarsi dai contesti mafiosi sono previsti meccanismi di tutela e assistenza, con l’obiettivo di garantire il mantenimento e la cura del percorso educativo del minore. Proteggere le nuove generazioni dalle mafie significa combattere il loro radicamento sui territori, attivando un’azione di contrasto di tipo culturale in grado di sottrarre le nostre ragazze e i nostri ragazzi all’influsso esercitato dal potere criminale».

«Vogliamo che i giovani siano liberi di scegliere il proprio destino al di fuori degli ambienti criminali e per farlo serve una legge nazionale. Dobbiamo combattere le mafie assicurando un futuro di giustizia e legalità alle nuove generazioni, affinché sempre più giovani possano essere Liberi di Scegliere. La petizione – conclude Bruna Siviglia – prosegue online fino al 7 di aprire mentre quella cartacea si concluderà nel mese di maggio». 

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