Locri, Gratteri incontra gli studenti (e dribbla le polemiche): «Ragazzi, studiate»

«Se sono preoccupato per il progetto di un attentato? Non è una novità. Stiamo attenti ancor di più, stringiamo i denti e andiamo avanti, non c’è alternativa». E’ un Nicola Gratteri apparso sereno quello che stamane, alla sua prima uscita pubblica in Calabria dopo le nuove minacce emerse nei giorni scorsi, ha presentato agli studenti della scuola “Maresca” di Locri il suo libro “Non chiamateli eroi”, scritto a quattro mani con il giornalista Antonio Nicaso. Il procuratore della Dda di Catanzaro, che si è trincerato anche dietro un lapidario “no comment” anche sulla mancata nomina alla procura nazionale antimafia, ha incontrato gli alunni delle terze classi nell’ambito del “Maggio dei libri”, ricevendo la solidarietà del pubblico del Palacultura. «E’ sempre esaltante parlare ai ragazzi – ha detto a margine dell’iniziativa pubblica – vado con piacere nelle scuole e prendo un giorno di ferie perché non è mai tempo perso, ogni volta ne esco arricchito e penso di riuscire a mettere nella loro testa in gran parte di loro il tarlo del dubbio».

Nel libro Gratteri e Nicaso, a trent’anni dalla morte Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ricordano le vite di chi, guardando la mafia negli occhi, ha deciso di difendere le proprie idee, la propria dignità, i loro sogni, la loro speranza. Il magistrato originario di Gerace ai ragazzi locresi ha raccontato del suo impegno nella lotta alla ‘ndrangheta, lanciando un monito forte e chiaro alle nuove generazioni: «I ragazzi devono pensare solo a studiare – ha ribadito – credo che a una buona fetta di questi giovani resteranno nella testa molte cose raccontate oggi, e ne usciranno sicuramente diversi rispetto a come sono entrati in sala stamattina».

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