Reggio, le radici degli alberi impediscono la mobilità dei disabili: il caso dell’ospedale Morelli

Non più marciapiedi ma percorsi a ostacoli pericolosi e, per tante persone, inaccessibili. Ecco il quadro che si delinea quando si cammina sul lato sinistro, se si arriva dal viale Europa, o sul destro, se si arriva dal parcheggio, di ciò che resta del marciapiede che conduce all’ingresso del plesso Morelli del Grande Ospedale Metropolitano, ubicato nella zona Sud di Reggio Calabria.

Un viale alberato all’ingresso di un ospedale potrebbe essere molto gradevole, ammesso che se ne possa godere mentre si raggiunge un luogo di cura e di sofferenza. Certamente non sono piacevoli alla vista, ed è difficile che passino inosservate, le radici di questi alberi di cui non ci si prende cura. Rivendicando spazio per crescere, esse hanno rotto i marciapiedi. Da tempo ormai, le stesse pregiudicano il passaggio e rappresentano vere e proprie barriere architettoniche, anche piuttosto insidiose.

Le radici hanno fatto irruzione in superficie, destrutturando la pavimentazione, riducendo così in prossimità degli alberi lo spazio per passare fino quasi ad annullarlo. Forse in qualche tratto ci si può stringere al muro per passare, ma se si transita in carrozzina, con un passeggino o con un bastone, è necessario andare in strada e senza neanche uno scivolo. Insomma radici di alberi, evidentemente senza manutenzione o forse di dimensione e specie inadeguata rispetto agli spazi e al luogo in cui sono stati piantati, diventano ostacoli e pericoli che ormai fanno parte del contesto.

La situazione non è, infatti, nuova e qualche albero è stato già tagliato. Nonostante nel complesso la situazione dell’ambiente circostante sia migliorata rispetto a un tempo, quella pavimentazione distrutta permane unitamente al pericolo che rappresenta.

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