Pedemontana, parte da Varapodio la battaglia per far approvare il nuovo tracciato

La Pedemontana al centro dell’incontro tenutosi nei giorni scorsi a Varapodio, tra il sindaco Orlando Fazzolari, il coordinamento delle associazioni “Progetto città della Piana” – rappresentato dal presidente Armando Foci, dal vice presidente Luigi Cordova, dal segretario Aldo Polisena e dal socio Enzo Mileto – l’associazione “Ci siamo rotti” di Oppido Mamertina – rappresentata da Giuseppe Morizzi – e l’associazione “Cittadini per la Pedemontana” di Cittanova – rappresentata da Girolamo Giovinazzo. Presente anche il consigliere comunale di Molochio Ismaele Ottavio Caruso.

Ad aprire il dibattito, il primo cittadino di Varapodio, sottolineando l’insostenibile condizione della viabilità pianigiana, in particolar modo di quella delle zone interne, «drammaticamente peggiorata negli ultimi decenni e lasciata in condizioni talmente precarie da rendere estremamente difficoltosa e addirittura pericolosa, soprattutto in inverno,  la mobilità e i collegamenti con i servizi territoriali e con le attività produttive. La Pedemontana – ha continuato Fazzolari – che avrebbe dovuto risolvere tali problemi e consentire un inversione di tendenza del degrado socio-economico e demografico delle zone interne, è rimasta purtroppo impantanata in interminabili pastoie burocratiche della Città metropolitana di Reggio Calabria, che fanno temere una paralisi dell’opera».

Fazzolari ha poi evidenziato come «alcuni madornali errori progettuali in un recente lotto aperto al traffico hanno reso pericolosa la sua transitabilità», evidenziando che «lo snaturamento dell’originario tracciato del lotto Cittanova-località Marro di Taurianova ha fatto perdere a questa importante infrastruttura viaria l’indispensabile requisito per poter essere definita “Pedemontana”, vale a dire di strada al servizio delle zone interne. Per essere definita tale, la Pedemontana deve abbandonare il tracciato progettato a suo tempo in pianura dalla Città metropolitana per essere riprogettato più  a monte al fine di collegare realmente tutti i centri interni che, altrimenti, allo stato attuale continuerebbero a restare isolati e abbandonati a se stessi»

Condividendo in pieno le battaglie poste in essere dalle associazioni, il sindaco Fazzolari ha proposto il suo Comune quale Ente capofila per il coinvolgimento di tutti i Comuni interessati dalla proposta delle stesse associazioni relativa alla progettazione di un nuovo tracciato della Pedemontana, dicendosi inoltre disponibile a ospitare in municipio le attività del coordinamento di “Progetto città della Piana” e di chiedere alla Città metropolitana di istituire al più presto un tavolo tecnico, con la presenza attiva del coordinamento, per supportare l’Ente metropolitano nel costante monitoraggio dell’iter burocratico-amministrativo-operativo.

Il presidente Foci, intervenendo subito dopo, ha sposato in pieno le proposte di Fazzolari, e dopo aver illustrato il tracciato pensato ed elaborato dal coordinamento che presiede, ha lasciato la parola al segretario Polisena, il quale ha proposto di esaminare il Piano strategico recentemente approvato dalla Città metropolitana per verificare quali previsioni siano state inserite per la Piana. Giovinazzo invece, ha ricordato con quale entusiasmo era stata accolta l’idea progettuale della Pedemontana proposta a suo tempo dall’Ing. Braht e la delusione che ne è seguita dopo la realizzazione del lotto Cittanova-Marro, che di fatto ha allontanato il tracciato dalle zone interne. Tracciato ampiamente criticato dal capogruppo di “Molochio non si arrende” Caruso, che ha sottolineato come questo tracciato abbia «spezzato ogni speranza dei molochiesi di uscire dallo storico isolamento in cui versa il loro territorio», dicendosi pronto a battersi affinché venga adottata la soluzione proposta dal coordinamento.

Infine, Sofo, Cordova e Mileto, dopo aver espresso soddisfazione per l’impegno manifestato dal sindaco Fazzolari, hanno evidenziato «lo scollamento, la scarsa coesione e incidenza dei Comuni  del territorio nel pianificare il proprio sviluppo territoriale, l’indifferenza per le sorti del Porto di Gioia Tauro – unica infrastruttura capace di innescare il volano dello sviluppo – e la continua tendenza degli amministratori locali a sottovalutare la possibilità di creare una rete per mettere a fuoco una visione e una strategia comune e condivisa, sottoscrivendo un “Patto per lo sviluppo” da perseguire con determinazione».

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