Reggio Calabria inserita tra le “Learning Cities” dell’Unesco

Reggio Calabria è stata inserita nel Network Globale delle Learning Cities dell’Unesco (GNLC). La decisione è stata assunta lo scorso 2 settembre quando la Commissione Nazionale per l’Unesco ha ratificato la candidatura, che era stata presentata lo scorso dicembre, della città in riva allo Stretto che così andrà a fare compagnia alle altre città italiane (Torino, Fermo, Palermo, Lucca e Trieste) entrate nella rete negli anni scorsi.

A darne notizia è la stessa Commissione nazionale che ricorda come insieme alla città sullo stretto, altre 76 città da 43 Paesi hanno fatto il loro ingresso nel GNLC, «in riconoscimento dei loro sforzi eccezionali per rendere una realtà alla portata di tutti l’educazione permanente a livello locale».

Cosa sono le learning cities

Il Global Network delle Learning Cities è una rete internazionale che promuove con successo l’apprendimento permanente attraverso le comunità cittadine. Comprende ora 294 città che condividono ispirazione, know-how e best practice.

«Viviamo in un mondo in rapida evoluzione, dove vengono continuamente ridefiniti norme sociali, economiche e politiche. Studi antropologici e sociali – si legge sul sito web – hanno dimostrato che i cittadini che acquisiscono nuove conoscenze, abilità e attitudini in una vasta gamma di contesti, sono meglio attrezzati per adattarsi ai cambiamenti sociali e ambientali. L’apprendimento permanente e l’idea della società conoscitiva, hanno, quindi, un ruolo vitale da svolgere nella fase di transizione della nostra generazione verso società veramente sostenibili».

Poiché l’idea di “imparare per tutta la vita” è una caratteristica essenziale di sopravvivenza dell’umanità ed è profondamente radicata in tutte le culture, l’Unesco nel 2015 ha istituito una Global network of learning cities, una rete di comunità e di città di apprendimento.

Gli obiettivi della Global network of learning cities sono: promuovere l’apprendimento dalla scuola di base agli studi universitari; rivitalizzare l’apprendimento nelle famiglie e nelle comunità; facilitare l’apprendimento nei luoghi di lavoro; estendere l’uso delle moderne tecnologie per l’apprendimento; migliorare la qualità e favorire l’eccellenza nell’apprendimento; coltivare una cultura dell’apprendimento per tutta la vita.

Così facendo, l’Unesco incrementa la valorizzazione dell’individuo, l’inclusione sociale, lo sviluppo economico e la prosperità culturale, e lo sviluppo sostenibile.

Esistono anche delle “linee guida” per costruire “città che apprendono” che mirano a fornire approcci strategici per costruire città dinamiche e sostenibili. I criteri contengono indicazioni pratiche cui fare riferimento ad ogni stadio del processo per diventare una città che apprende. Le linee guida sono divise in sei aree di azione chiave, da adattare al contesto specifico di ogni città: sviluppare un piano d’azione per diventare una città che apprende; creare una struttura coordinata che coinvolga tutti i soggetti interessati (stakeholders); dare inizio al processo e portarlo avanti attraverso eventi celebrativi; assicurare che l’apprendimento sia accessibile a tutti i cittadini; stabilire un processo di monitoraggio e valutazione; assicurare un finanziamento sostenibile.

Favorire competenze e buone prassi

«Con più della metà dell’umanità condensata in aree urbane, le città hanno il potere di guidare le politiche dell’apprendimento permanente – ha detto Audrey Azoulay, Direttrice-Generale dell’Unesco – implementando e sostenendo iniziative locali, apportando così un cambiamento dal basso verso l’alto. Le città appena inserite hanno una ricchezza di expertise e impegno tali da assicurare che il diritto all’istruzione diventi una realtà per le persone di ogni età».

Partendo dall’assunto che ogni città è unica, occorre tenere ben presente che quando si parla di apprendimento, le città mostrano alcune caratteristiche comuni. Tutte le Learning City, ad ogni livello di sviluppo, possono trovare un forte beneficio dal condividere idee tra loro, per esempio traendo spunto dalle soluzioni adottate da un’altra città per risolvere una determinata problematica.

Il Network Globale delle Learning Cities dell’Unesco supporta e migliora la pratica dell’apprendimento permanente promuovendo dialoghi sulle politiche e azioni di mutuo apprendimento tra le città associate, creando connessioni, favorendo partenariati e fornendo strumenti sia per lo sviluppo di competenze, sia per incoraggiare e riconoscere i progressi raggiunti nella creazione delle Learning City.

Anche per questo nell’ottobre 2018 l’Unesco ha lanciato una serie di video tutorials, destinati ai decisori politici, agli amministratori cittadini, ai pianificatori urbani, agli esperti di educazione, che danno un’idea di come si possa costruire una learning city di successo.

Nel 2015 è stato invece istituito l’Unesco Learning City Award, con l’obiettivo di incoraggiare e premiare i progressi compiuti nello sviluppo di “città che apprendono” in tutto il mondo. Il Premio viene conferito alle città che raggiungono requisiti eccezionali nella promozione dell’apprendimento permanente attraverso la realizzazione degli obiettivi suddetti.

Città italiane nel network:

2016 Torino

2018 Fermo

2019 Palermo

2020 Lucca

2020 Trieste

2022 Reggio Calabria

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