Divorzi, la Calabria al primo posto per numero di richieste di separazione

La Calabria è la regione d’Italia con il più alto numero di richieste di separazione (66%). È quanto emerge da un’indagine condotta da Moneyfarm, società di gestione del risparmio con approccio digitale, in collaborazione con Smileconomy, società indipendente di consulenza in
educazione finanziaria e con la consulenza tecnica dell’avvocato familiarista Raffaella Pini di Milano.

I numeri

In Italia ci sono in media 267 richieste di separazione al giorno: una ogni 5 secondi. Tra il 2010 e il 2019 le separazioni sono aumentate dell’11%, passando da 88.191 nel 2010 a 97.474 del 2019. A trainare questo trend è il Sud Italia, con gli aumenti maggiori in Calabria, che si piazza al primo posto, seguita da Abruzzo (+45%) e Molise (+34%). Si è assistito a tendenze al ribasso, invece, nel Lazio (-9%), Friuli Venezia Giulia (-7%) e Liguria (-1%).

Contrariamente all’opinione popolare per cui i lockdown dovuti al Covid-19 hanno innescato numerose crisi coniugali, nel 2020 le richieste di separazione sono in realtà diminuite del 18% anche a causa del blocco delle attività amministrative. E però non tutte le separazioni si trasformano in divorzi, nonostante la riforma del 2014 abbia reso il processo più agevole. Tra il 2014 e il 2016 le richieste di divorzio sono cresciute dell’89%, ma una volta esauritasi la spinta propulsiva della nuova normativa, i divorzi hanno cominciato a calare a partire dal 2017. Nel 2019 sono scesi del 14% rispetto al picco post-riforma, attestandosi a 85.549. Come nel caso delle separazioni, anche le richieste di divorzio sono diminuite nel 2020 con la pandemia: -22%, per un totale di richieste scese a 66.662.

I costi

Un divorzio può costare da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 60.000
euro per coppia, a seconda del livello di accordo e consensualità nell’iter. In Italia, l’85% delle separazioni avvenute nel 2020 sono state consensuali. In questo caso, i tempi sono solitamente rapidi, con le pratiche che si risolvono nel giro di 3 mesi, e addirittura in soli 5 giorni lavorativi se ci si affida allo strumento della negoziazione assistita prevista dall’ordinamento italiano. In questo modo, i costi per separarsi tramite negoziazione assistita sono abbastanza trascurabili: si tratta di pagare oneri fissi e bolli per una cifra che si aggira attorno a qualche decina di euro. Nel caso invece sia previsto il supporto di un avvocato, le cifre possono oscillare tra i 1.000 e i 3.000 euro.

Il discorso cambia completamente per chi non riesce a trovare un accordo consensuale: è il caso del 15% delle richieste avanzate nel 2020. In questo caso i tempi si allungano vertiginosamente: ci vogliono, in media, tra i 2 e i 4 anni, ma non sono esclusi prolungamenti fino a 7-8 anni in base alla complessità del caso. Di conseguenza, anche i costi lievitano: dai 3.000 ai 10.000 euro. Per legge il divorzio può avvenire una volta trascorsi 6 mesi da una separazione consensuale o 12 mesi da una separazione giudiziale, che decorrono dalla prima udienza di separazione in Tribunale (la cosiddetta udienza Presidenziale). In questo caso, oltre ai costi già sostenuti per la separazione (ovvero tra i 1.000 e i 10.000 euro a coniuge), se ne aggiungono altri.

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