giovedì,Maggio 30 2024

Caulonia, Oliva: «Processione bloccata? Chi semina odio fa male a se stesso»

Il vescovo della diocesi di Locri spegne le polemiche: «Vivere l'evento come un momento di preghiera»

Caulonia, Oliva: «Processione bloccata? Chi semina odio fa male a se stesso»

In occasione della ricorrenza del Santo Patrono S. Ilario Abate, il vescovo della diocesi di Locri-Gerace monsignor Francesco Oliva ha portato a tutta la comunità cauloniese il suo saluto e l’augurio di «vivere l’evento come momento di preghiera, riflessione e di pace. So quanto in questo tempo ciò sia difficile e di conseguenza è un vero dono del Signore. La pace che chiedo per Voi è l’unico vero valore che fonda una comunità e la sostiene nel suo cammino di vita e di fede. Prego perché possa essere accolta da tutti e da ciascuno come dono e responsabilità che aiuta a costruire il presente ed il futuro della comunità. Nella pace si vive la fede, che va ben oltre certe posizioni preconcettuali e lo stesso sentimentalismo religioso. Non possiamo né dobbiamo mai dimenticare che il tutto deve portarci all’unico vero bene: Dio».  

«Quanto deciso in merito allo spostamento della statua del Santo patrono di Caulonia, Sant’Ilario abate, era un bell’evento ed un piccolo tassello per unire ancora di più le comunità, sparse nell’intero territorio comunale. Un modo per far sentire il Santo vicino a tutti i suoi devoti, anche a quanti a motivo di infermità o anzianità restano nelle proprie case. So quanto siete devoti al Santo Patrono. Un Santo che ha visto crescere intere generazioni di cauloniesi, oggi sparsi per il mondo. Una per tutte è la comunità in Australia, talmente grande che rivive ogni anno nello stesso periodo la festa di Sant’Ilarione Abate. Ed è proprio in nome di questo Santo che chiedo a tutti di riscoprire la bellezza dell’unità e della carità in Cristo, della preghiera e della contemplazione. Senza questi valori non c’è tradizione religiosa che tenga né futuro per la comunità. La fede (come anche la devozione al santo Patrono) non si concilia con qualunque subdolo atto di divisione e di pura cattiveria. Chi pensa di poter camminare da solo, in disaccordo con la comunità, peggio ancora seminando odio e zizzania, fa male a sé stesso ed agisce fuori di ogni logica umana, sociale ed ecclesiale» ha concluso Oliva.

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