lunedì,Maggio 6 2024

“Premio matita rossa e blu 2022”, a Fittipaldi il riconoscimento per «la ricerca della verità»

A palazzo Alvaro la dodicesima edizione del premio giornalistico nazionale della Fondazione Italo Falcomatà

“Premio matita rossa e blu 2022”, a Fittipaldi il riconoscimento per «la ricerca della verità»

Dodicesima edizione del premio giornalistico nazionale “La matita rossa e blu” della Fondazione Italo Falcomatà a Reggio. Il riconoscimento alla Vice Direttrice del Tg di La7 Gaia Tortora, impossibilitata a presenziare, e al Vice Direttore del Domani, Emiliano Fittipaldi.

A dialogare con i premiati i giornalisti e scrittori Giuseppe Smorto e Gianfrancesco Turano.

In apertura un video amarcord, in cui Italo Falcomatà dialoga coi ragazzi delle scuole sul concetto di verità, partendo proprio dal viaggio della Divina commedia.

A Smorto l’introduzione sul «coraggio di iniziare un’avventura giornalistica in controtendenza con il resto del mondo». E il riferimento è alla nascita del quotidiano cartaceo Domani.

Fittipaldi, reduce dal successo del film “Vatican girl”, nel quale su Netflix partecipa al racconto della scomparsa di Emanuela Orlandi, parla della sua storia giornalistica dopo l’Espresso.

«La volontà – racconta – di stare in un quotidiano mi ha motivato. Volevo sperimentare prendendo spunto da giornali d’inchiesta francesi che si scontrano con l’attuale precarietà del sistema editoriale. Siamo in una fase di trasformazione digitale dell’informazione e ancora non si è trovato l’equilibrio».

Il senso del premio, che è uno dei cardini della fondazione intitolata al compianto sindaco, lo sintetizza Rosa Neto Falcomatà, presidente della Fondazione: «Abbiamo pensato a un giovane giornalista che si occupa della ricerca della verità. È quello che diciamo noi: il giornalista deve essere testimone di verità, sia delle verità scomode da ascoltare, sia delle vere verità».

Spazio anche agli studenti con il Premio Giovani Scuola consegnato a Camilla D’Ambrosi, giovane studentessa del Liceo Scientifico Severi di Salerno, sostenuta dai genitori tra il pubblico in sala.

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