Detenuto pestato a Reggio, il Sinappe: «Confidiamo nella magistratura»

«Si è appreso con stupore che nelle prime ore della mattinata odierna sono state spiccate contro i nostri colleghi di stanza presso l’istituto di Reggio Calabria misure cautelari in relazione all’evento occorso lo scorso 22 gennaio presso l’istituto in intestazione. Il personale della Polizia di Stato, su delega della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha dato esecuzione ad una ordinanza disposta dal gip del tribunale reggino a carico di 8 appartenenti alla polizia penitenziaria in servizio al “Panzera”». Così in una nota il Sinappe, sindacato nazionale autonomo di polizia penitenziaria.

«Le ipotesi di reato contestate ai colleghi andrebbero dalla tortura alle lesioni personali in concorso, dal depistaggio alle false dichiarazioni. Il Sinappe ora chiede al Ministro della giustizia ed ai vertici dell’amministrazione, al netto di queste vicende portate all’estrema spettacolarizzazione, come si debba intendere, in una versione sicuramente rivisitata, l’attuale modello custodiale, così criticato dalla magistratura nel momento di trovare capri espiatori di situazioni oramai incancrenite nel tempo e che non consentono più di assicurare la sicurezza intramuraria nonché quella di chi ivi lavora?».

«O siamo ritenuti veramente, come incautamente asserito da un magistrato di sorveglianza, una “cosca con la divisa”? Detto questo esprimiamo solidarietà ai colleghi tutti, al dirigente del corpo ed al medico coinvolti nella vicenda, certi che la verità emergerà senza tentennamenti di sorta, confidando nella giustizia giusta ed equa» conclude il sindacato.

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