Reggio Calabria scende in piazza: «La città è morta, Falcomatà dimettiti» – FOTO

«Dimissioni», «Vergogna». E poi ancora: «Pretendiamo servizi e dignità». Questi alcuni degli slogan gridati dai reggini che hanno deciso di partecipare alla manifestazione spontanea “Reggio è morta“. Nonostante una fastidiosa pioggia e il vento sferzante, nel pomeriggio centinaia di reggini hanno mosso il corteo da piazza De Nava invitando anche i commercianti (ma con scarso successo) ad abbassare le luci dei propri esercizi commerciali.

Cori da stadio e inviti decisi a Giuseppe Falcomatà, a farsi da parte hanno accompagnato i manifestanti durante il tragitto concluso nello spazio antistante tra Palazzo San Giorgio e il Teatro “Cilea” .

Diverse le presenze di politici di estrazione di centrodestra (dall’ex candidato sindaco Lucio Dattola al capogruppo di FI al Comune Federico Milia, da Candeloro a Pasquale Imbalzano, da Franco Recupero al consigliere comunale Roberto Vizzari, per citarne alcuni) che preferiscono però rimanere nelle retrovie.

Tanti i giovani presenti a cantare convintamente slogan contro l’amministrazione comunale che non può ignorare la manifestazione, su cui si sono sprecate ironie e battute, soprattutto per la “spontaneità” della stessa. Un pezzo di città ha deciso di sfidare il maltempo (era annunciata anche l’allerta gialla per oggi) per esternare il proprio disagio e il proprio disappunto sulle questioni cittadine, un’altra parte ha deciso di stare a guardare o di defilarsi non condividendo la protesta.

Su una cosa, però, non sembrano esserci dubbi per i manifestanti, che lungo tutto il percorso hanno continuato a gridare «Delle tue scuse non ne possiamo più, Falcomatà il colpevole sei tu».

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