Piazza De Nava a Reggio, sugli scavi la spada di Damocle della tomba ellenistica

«La mappa della necropoli ellenistica è chiarissima: davanti al museo archeologico, all’angolo tra il corso Garibaldi e via Romeo, è presente una tomba ellenistica. Basta scavare per meno di mezzo metro e ci si ritrova con reperti archeologici di epoca ellenistica. Reperti che di trovavano esattamente sotto il cartello con l’avviso di scavi in corso».

È questo l’allarme su piazza De Nava, da lunedì interessata da scavi per il restyling, lanciato dalla Fondazione Mediterranea. In una nota la Fondazione, presieduta da Vincenzo Vitale, chiarisce che: «Qualsiasi commento è superfluo, tenendo conto che il burocrate Sudano, affacciandosi dal balcone del suo ufficio all’ultimo piano di palazzo Piacentini, osserverà i lavori e avrà in anteprima la notizia dei ritrovamenti archeologici. L’insensatezza del rifacimento di piazza De Nava iconicamente rappresentata da una semplice foto».

Parole forti quelle della Fondazione che, un anno fa, insieme ad altre associazione del territorio reggino, si è costituita in un Comitato civico per dire no alla “demolizione” di piazza De Nava. Le associazioni si battono per il cambiamento del progetto che vede una vera rivoluzione per la struttura della piazza con solo il monumento a Giuseppe De Nava che resterà al suo posto.

Da aggiungere però che la sopra citata Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia, così come il Comune reggino, sono ben a conoscenza della possibilità di trovare resti sotto al cantiere. Così come nel caso in cui il sottosuolo dovesse regalare altre meraviglie, come succede sovente a Reggio, scatterebbe l’opera di salvaguardia delle stesse.

I giorni futuri ci diranno se, dopo piazza Garibaldi, altre ricchezze faranno capolino dalla terra e come ci si determinerà di conseguenza.

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