Africo, scontro tra Dominijanni e Modaffari. Il magistrato: «Non cita la ‘ndrangheta». Il sindaco: «Io frainteso»

Il sindaco di Africo Nuovo Domenico Modaffari non ha citato la parola ‘ndrangheta nel suo intervento in occasione dell’inaugurazione della nuova caserma dei carabinieri in un bene confiscato e il procuratore generale di Reggio Calabria Gerado Dominijanni ha definito la circostanza “un brutto messaggio”. «Oggi – ha detto il sindaco – siamo qui a celebrare l’istituzione di un nuovo presidio di legalità, un presidio che significa libertà e democrazia. Io con la mia amministrazione vogliamo testimoniare il significato dell’impegno anche in questo versante. Un impegno di rinnovata fiducia verso l’Arma dei carabinieri. Questa è una comunità che vuole impegnarsi verso la legalità perché se c’è subcultura, non ci può essere il bene comune. Voglio ricordare due valenti carabinieri, il sacrificio di Salvo D’Acquisto che si immolò per far sì che le truppe naziste fossero rimandate indietro. Ma voglio anche ricordare le lotte e gli ideali che fece il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, trucidato dalla mafia, per affermare anch’io da questo microfono che la mafia fa schifo».

Il fatto di non avere mai nominato la parola ‘ndrangheta, infatti, è stato stigmatizzato, a margine della cerimonia, da Dominijanni, il quale non ha gradito nemmeno che il sindaco Modaffari non abbia ricordato i brigadieri Carmine Tripodi e Antonino Marino uccisi dalle cosche della Locride, nel 1985 e nel 1990, a San Luca e Bovalino. «Come Stato – ha detto Dominijanni all’ANSA – io sono stato preso in giro. È come se il sindaco avesse mandato il messaggio alla ‘ndrangheta per dire: ‘guarda che questi morti non esistono. Io partecipo alla cerimonia perché sono sindaco, sono costretto, dopodiché non ti nomino’. È un brutto messaggio quello del sindaco davanti al ministro dell’Interno. Io non l’ho accettato e gliel’ho detto. Ha nominato il carabiniere D’Acquisto, ucciso 80 anni fa dai nazisti, ed il prefetto Dalla Chiesa. Nulla contro di loro, ma i morti a dieci chilometri di distanza non li ha citati perché quelli non ci sono. Non esiste una cosa del genere per la memoria dei carabinieri Tripodi e Marino. È stato devastante quello che ha detto il sindaco».

«Sono stato frainteso. Sono molto sorpreso perché a me fa schifo anche la ‘ndrangheta. E non

ho paura a dirlo. Ho usato la parola mafia in termini generali per indicare tutte le criminalità organizzate e tutte le mafie – è la replica del sindaco Modaffari – Ho citato D’Acquisto e Dalla Chiesa – ha aggiunto – come esempio di fedeltà visto che i due carabinieri uccisi nella Locride erano già stati citati da alti graduati dell’Arma. Lo ribadisco, per me Marino e Tripodi sono due eroi. I valori alti del sacrificio di D’Acquisto e Dalla Chiesa non vogliono assolutamente sminuire tutti gli appartenenti delle forze dell’ordine caduti per mano della ‘ndrangheta, o della mafia qualsivoglia. Non volevo assolutamente prendere in giro nessuno. Sono fortemente amareggiato per il fraintendimento che ha avuto dalle mie parole il procuratore generale a cui va tutta la mia stima così come va a tutta la magistratura che si occupa di criminalità organizzata. Le mie parole non volevano assolutamente essere devastanti, tutt’altro. Con queste parole intendo chiudere ogni qualsiasi fraintendimento o polemica».

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