Presentato il saggio “Novelle da Cinquefrondi. La vita al tempo del fascismo”

Un evento  non solo letterario, ma anche fatto di musica, di balletti, di mostre, di artigianato quello che si è svolto nella sede dell’Associazione culturale Progetto Donna di Cinquefrondi e che ha visto una partecipazione straordinaria di giovani ed anziani.

L’iniziativa rientrava  nella rassegna letteraria programmata dall’Associazione diretta dalla Professoressa Franca Ieranò e prevedeva la presentazione del saggio “Novelle da Cinquefrondi. La vita al tempo del fascismo” dell’autore cinquefrondese Aldo Polisena.

Nel ringraziare la tanta gente presente, la Presidente Ieranò, ha ricordato come questo evento è in continuità con l’Iniziativa “Un’altra storia: La Cinquefrondi del passato” realizzata nel 2018 in occasione della presentazione dell’altro saggio di Polisena “Cinquefrondi anni ‘70».

«Esiste un filo conduttore-ha affermato il Dottore Francesco Tropeano-che lega gli scritti dell’autore nel raccontare la vita di questo paese  e come vivevano le famiglie del tempo e come si viveva la politica soprattutto nelle numerose botteghe artigiane.

Ma Cinquefrondi fu anche sede di numerosi confinati politici inviati dal Regime Fascista-ha ricordato Tropeano-i quali furono bene accolti dalla popolazione locale»

Vincenzo Guerrisi Presidente dell’Associazione culturale Domenico Rocco Guerrisi, autore di una monografia su “Altanum” ha tracciato una breve storia sulla nascita della Città di Cinquefrondi.

Lo scrittore e giornalista Pantaleone Sergi, in video collegamento ha ricordato come il fenomeno del confinamento politico di uomini e donne da parte del Fascismo, fu un fenomeno enorme con oltre duemila confinati nelle località calabresi e oltre quattrocento confinati calabresi al Nord Italia.”

“I confinati a Cinquefrondi furono sedici-ha sostenuto Pantaleone Sergi- e spesso questa gente che proveniva dal Nord, si legava alla gente del posto e qualcuno è rimasto anche dopo la caduta del Fascismo”.

Non senza emozione sono state la testimonianza di Aldo Bellocco che ha raccontato la storia di suo Padre, maestro elementare, antifascista e preso di mira dal Federale locale e quella di Agostino Macedonio , il quale ,ha raccontato la storia di di suo zio Michele Galluzzo (il povero),l’Anarchico conosciuto come “Scatolino” il quale fu una figura di spicco tra gli anarchici e gli antifascisti di Cinquefrondi.

Importanti contributi al dibattito sono venuti da Antonio Casile Segretario dell’Associazione venticinqueaprile Ampa (Associazione Meridionale Partigiani Antifascisti) e da Luigi Ottavio Cordova Vicepresidente dell’Associazione “Progetto Città della Piana” ed editore del “Corriere della Piana”.

Grande partecipazione del numeroso pubblico presente si è registrato quando Macedonio ha cantato la canzone del Partigiano ”Bella ciao” dedicata allo zio e a tutti gli antifascisti e quando le ragazze dell’Associazione hanno sfilato indossando abiti del periodo storico raccontato, preparati da Potenziana Mesiano, la quale, è anche Vicepresidente dell’Associazione cinquefrondese.

Infine il Professore Sandro Vitale, Presidente di venticinquaprile Ampa,ha voluto testimoniare come “la ricerca della memoria storica, il riportare in vita fatti e avvenimenti, che diversamente andrebbero perduti, è un fatto importante per la ricostruzione della storia e dell’identità di un popolo”.

“Aldo ha scavato-ha affermato Vitale-nei ricordo dei personaggi viventi e dei familiari di quelli scomparsi e ci consegna un quadro di un paese , dove la categoria degli artigiani ,facevano cultura ,musica e politica e per questo venivano presi di mira dal Regime. E’ una bella storia per un bel paese dove il 2 Giugno del 1946 vinse lo schieramento Pro Repubblica nel referendum Istituzionale e per questo sono vicino a coloro che portano avanti la “Bella Cinquefrondi”.

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