domenica,Giugno 16 2024

A Reggio Calabria il progetto Sepopas che coinvolge i ragazzi “Neet”

Sentieri, ponti, passerelle è pensato per i giovani dai 16 ai 18 anni. In città sono partiti in 36 e hanno attivato il tirocinio in 19

A Reggio Calabria il progetto Sepopas che coinvolge i ragazzi “Neet”

Avevano abbandonato la scuola e ora invece hanno un percorso professionale ma soprattutto hanno imparato ad avere fiducia in sé stessi e ad affrontare le difficoltà e il mondo del lavoro. Sono i ragazzi che hanno partecipato al progetto Se.Po.Pas (Sentieri, Ponti, Passerelle), che ha coinvolto i così detti “Neet”: ragazzi fra i 16 e i 18 anni che non studiano e non lavorano di Napoli, Reggio Calabria e Messina. Il programma è iniziato due anni fa quando era ancora in corso la pandemia ed è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini”, diretta da Marco Rossi Doria, nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. A iniziare il percorso sono stati complessivamente in 75 e a concluderlo è stato circa il 50 per cento dei partecipanti.

A Napoli il progetto ha visto in prima linea l’associazione Quartieri spagnoli con la collaborazione dell’amministrazione comunale. I corsi e i tirocini si sono svolti in diversi luoghi di lavoro e anche nella struttura all’interno del Parco Quartieri Spagnoli. «In città realizziamo progetti fin dagli anni ’90 – ha spiegato Giovanni Laino, vicepresidente dell’associazione Quartieri Spagnoli e coordinatore nazionale di Se.Po.Pas – con giovani che hanno carenze familiari e su cui la scuola non funziona. Noi lavoriamo per risarcirli, dandogli motivazione e fiducia. In questo percorso i ragazzi sono cresciuti, hanno recuperato quello che la scuola non gli ha saputo dare e hanno imparato ad avere fiducia in loro stessi e a superare le sfide e la logica del ‘mi scoccio’, hanno imparato a impegnarsi e a maturare competenze». Nel corso dei due anni i ragazzi hanno svolto tirocini in imprese del campo del cibo e della ristorazione ma anche dell’estetica e ora al termine alcuni di loro sono pronti a camminare sulle proprie gambe.

«Con il progetto Se.Po.Pass – spiega Rossi Doria – viene data la possibilità agli adolescenti che hanno lasciato la scuola di avere un tempo ben pensato per uscire dal rischio di marginalità e costruire una nuova partenza nella vita. La riflessione sui dispositivi attivati e sulle biografie dei ragazzi e ragazze serve per validare modelli nuovi nel contrasto precoce alle disuguaglianze». L’impresa sociale “Con i bambini”, grazie al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ha sostenuto 600 progetti in tutta Italia e coinvolto più di 500mila minori insieme alle loro famiglie. A Reggio Calabria, partiti in 36, hanno attivato il tirocinio in 19. «Abbiamo risposto in maniera mirata – ha sottolineato Cristina Ciccone, coordinatrice del progetto in Calabria – ai reali bisogni di ragazzi che vivono in rioni di forte disagio e che non volevano frequentare la scuola, provando a creare le condizioni per poter dare loro pari opportunità e garantirgli il diritto alla crescita e allo studio». Il percorso ha conseguito numeri simili anche a Messina. «Le attività laboratoriali in piccoli gruppi – ha evidenziato Antonia Rosetto Ajello, supervisore della didattica del Polo di Messina – hanno consentito ai ragazzi di acquisire consapevolezza delle proprie capacità e una maggiore sicurezza personale».

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