Le violiniste reggine incantano l’Olimpico. La prof: «Dietro c’è tanto studio, abnegazione e lavoro»

Dopo l’enorme successo delle tre violiniste reggine che hanno conquistato i 55.000 spettatori dello Stadio Olimpico di Roma durante il concerto di Blanco, è ancora più profonda la soddisfazione nella loro città natale.

Soddisfazione che, in particolare, viene espressa dal luogo in cui si sono formate ed in cui le tre ragazze tuttora studiano: il Conservatorio Francesco Cilea. Grande orgoglio per la loro docente di strumento, la professoressa Beatrice Bianchi, con la quale abbiamo parlato di quanto sia importante la preparazione accademica per arrivare a toccare questo genere di esperienze.

Abbiamo visto brillare le nostre violiniste reggine, ieri sera sul palco dell’Olimpico. Cosa serve per arrivare a tutto questo?

«Anche se suonare in un concerto pop non è ai livelli di una performance di musica classica, perché chiaramente il bagaglio tecnico che ci vuole è leggermente inferiore rispetto a far parte di una grande orchestra in un grande teatro, per salire sul palco di una grande produzione bisogna essere molto seri e degli ottimi professionisti. Personalmente vivo la musica a 360 gradi, perciò ho voluto premiare queste tre ragazze, tra le migliori allieve della classe di archi, con questa esperienza che considero molto professionalizzante. Le tre studentesse, in questi due anni che sono a Reggio Calabria come insegnante, hanno dimostrato di essere capaci di superare tanti limiti tecnici che avevano in partenza Grazie a tanto studio, abnegazione e lavoro».

Per arrivare a suonare uno strumento servono anni di studio, quindi. In Italia, anche a causa della tendenza a velocizzare tutto causata dai social network, i giovani iniziano a non appassionarsi più allo studio dello strumento. Qual è la situazione a Reggio?

«Reggio, in tutto questo, penso sia un’isola felice: quest’anno c’è stato un vero e proprio boom di iscrizioni. Questo, ovviamente, anche e soprattutto grazie ad un team di docenti straordinario e ad un ottimo lavoro nella cura dell’orientamento dei ragazzi delle scuole superiori, ai quali abbiamo mostrato e fatto toccare con mano quanto sia bella la passione per la musica. Sono felice perché quest’anno c’è stato un boom particolarmente tra gli strumenti ad Arco, e ciò mi fa ben sperare per il futuro. In questi due anni ho visto i miei ragazzi letteralmente decollare grazie al loro impegno. E se queste esperienze nelle grandi produzioni, come avvenuto per le mie studentesse all’Olimpico e per come accadrà anche nelle tappe del tour a San Siro, possono essere motivo di sprono, che ben vengano».

Non sarà, quindi, un’esperienza isolata quella delle tre violiniste studentesse del Conservatorio Cilea. Nuove strade e nuove possibilità sono pronte ad aprirsi per i giovani musicisti reggini, chiamati a proiettare la loro arte dallo Stretto verso il mondo intero.

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