martedì,Maggio 21 2024

Cardeto, la sindaca Arfuso: «Rimboschimento, depurazione e raccolta differenziata: ecco il nostro impegno per l’ambiente»

Nel comune alle pendici dell’Aspromonte, la Pro loco territoriale ha promosso la seconda giornata della Legalità, alla presenza del questore Bruno Megale, del prefetto Massimo Mariani e del sindaco metropolitano ff di Reggio, Carmelo Versace

Cardeto, la sindaca Arfuso: «Rimboschimento, depurazione e raccolta differenziata: ecco il nostro impegno per l’ambiente»

«La tutela dell’ambiente, ormai assurto a rango costituzionale con la novella dell’articolo 9 della Costituzione, è sempre più strategica anche per la nostra comunità. Noi tutti ricordiamo la drammatica estate degli incendi del 2021. Abbiamo fronteggiato un periodo buio e lo abbiamo fatto anche insieme alle altre istituzioni». La sindaca di Cardeto, Daniela Arfuso, ha così esordito in occasione della seconda edizione della Giornata della Legalità promossa dalla Pro loco territoriale, dall’Ente pro loco italiane, dall’amministrazione comunale e dalla Regione Calabria.
Nella gremita piazza Felice Romeo del comune alle pendici dell’Aspromonte, trattato il tema di grande attualità dell’Ambiente, strettamente legato a sicurezza, legalità e cittadinanza attiva e responsabile. Anche in questa occasione la comunità di Cardeto non ha fatto mancare il suo calore e il suo abbraccio.

La seconda giornata della legalità della Pro loco

«Le Pro Loco sono le custodi e le sentinelle attente di ogni territorio, ecco perché abbiamo scelto questo questo tema per la seconda Giornata della Legalità», ha spiegato Santo Morabito, presidente della Pro Loco di Cardeto. Intervenuto telefonicamente per via di altri impegni istituzionali il presidente nazionale Epli, Pasquale Ciurleo, che ha posto l’accento anche «sul ruolo di formazione della cittadinanza attiva che le Pro loro assumono con l’esperienza del servizio civile universale».

Gli interventi

Con la sindaca Daniela Arfuso, sono intervenuti il sindaco metropolitano ff di Reggio, Carmelo Versace, il questore di Reggio Calabria, Bruno Megale, originario della comunità di Cardeto, il colonnello Giovanni Misceo e il colonnello Massimo Galasso, rispettivamente comandante generale dei carabinieri forestali della Calabria e comandante del reparto operativo dei carabinieri di Reggio, il colonnello Mauro Silvari, comandante del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Reggio, e il prefetto Massimo Mariani.

Interventi di messa in sicurezza del territorio

«Stiamo intervenendo su tanti fronti per tutelare la nostra comunità e mettere in sicurezza il territorio. Con investimenti pari a 3 milioni e 400mila euro di fondi regionali preveniamo il dissesto idrogeologico. Alla piantumazione di alberi sul territorio comunale sono destinati 350 mila euro del piano di Sviluppo Rurale. Siamo, inoltre, tra i comuni beneficiari degli interventi messi in atto anche dalla Città Metropolitana per il rimboschimento di numerose aree del territorio comunale.

Sul fronte della depurazione, ci sono in campo 2 milioni e 400mila per l’efficientamento dell’impianto attuale e per la costruzione di due fitodepuratori. Infine ci avviamo finalmente anche noi verso la raccolta differenziata. Avremo proprio a Cardeto un centro di raccolta comunale. Siamo inoltre orgogliosi di avere all’ingresso del paese l’albero di Falcone, piantato dopo avere partecipato al bando dei Carabinieri Forestali “Un albero per il futuro”», ha dichiarato ancora Daniela Arfuso, sindaca di Cardeto.

Il verde, speranza per il futuro

«Siamo stati accanto alle comunità colpite da incendi nel 2021, riuscendo a intercettare la somma di 13 milioni di euro di cui beneficerà anche il comune di Cardeto. Ripopolare di alberi e verde un’area non equivale solo a restituire alla stessa dignità ma anche a preservare e a garantire la sicurezza del territorio.
Dobbiamo caratterizzare il nostro impegno non spendendo ma spendendo bene i tanti finanziamenti a disposizione, anche al prezzo di scelte coraggiose e impopolari. Raccoglieranno i frutti di questo impegno le generazioni future alle quali abbiamo il dovere di lasciare un ambiente più sicuro e sano», ha spiegato il sindaco metropolitano ff di Reggio Calabria, Carmelo Versace.

Il tema poliedrico dell’ambiente

La questione ambientale è complessa e le sue articolazioni si innestano in molteplici ambiti. La depurazione, i rifiuti e la filiera agroalimentare sul fronte dei servizi alla collettività e del contrasto alle economie illegali e alle infiltrazioni mafiose. L’abusivismo, la prevenzione degli incendi e del dissesto idrogeologico sul fronte della gestione del territorio. Tanti nodi critici aggravati, nel nostro territorio, proprio dalla presenza pervasiva dell’organizzazione mafiosa più pericolosa, ossia la ‘ndrangheta.

L’ambiente e le giovani generazioni

In tale contesto necessario è essenziale sensibilizzare le nuove generazioni. Su questo si è concentrato il questore di Reggio Calabria, Bruno Megale. «È sempre per me motivo di grande orgoglio essere qui, non solo perché sono figlio di questa comunità, ma anche perché questo Comune piccolo ed esposto è tra quelli ai quali la polizia di Stato è chiamata a stare ancora più vicina. Sono davvero contento di vedere in questa piazza tanti giovani. Parlare di ambiente oggi significa parlare di bene comune da preservare soprattutto in questa terra. Qui lo smaltimento e la gestione rifiuti, ad esempio, sono appetibili per la ‘ndrangheta. Pensiamo anche al business del materiale di risulta delle attività edilizie incrementate dai bonus.

Il legislatore è intervenuto in modo pregnante in materia ambientale ma serve un impegno corale delle istituzioni, qui riunite come fosse stato convocato il comitato per l’Ordine e la Sicurezza, e della cittadinanza. Soprattutto le giovani generazioni devono essere protagoniste di un territorio come questo ricco di biodiversità e di grandi potenzialità e proprio per questo da proteggere con fermezza». Lo ha sottolineato il questore Bruno Megale.

L’ambiente minacciato dalle economie illegali

«Credo che la legalità prenda vita proprio in occasioni come questa in cui istituzioni e cittadinanza si incontrano per discutere di temi fondamentali per il benessere comune. L’ambiente è certamente uno di questi ed è sovente minacciato da economie illegali. È necessario preservare il mercato dalle infiltrazioni mafiose e dai comportamenti illeciti volti a trarre profitti ingiusti a scapito dell’ambiente, come accade in materia di smaltimento illecito di rifiuti o di alterazioni delle filiere alimentari, per esempio». Lo ha sottolineato il colonnello Mauro Silvari, comandante del Nucleo di Polizia economico- finanziaria della guardia di finanza di Reggio.

La tutela multiforme della sicurezza

«La tutela dell’Ambiente coinvolge tutte le forze dell’ordine, anche se in modo più specifico i carabinieri forestali. Per noi, dunque, parlare di Ambiente significa parlare di quell’attività di controllo quotidiano del territorio che ci consente di acquisire una miriade di informazioni. Un bagaglio prezioso che la pluralità delle forze dell’ordine, con le sue peculiarità e i suoi distinti ambiti operativi, valorizza al meglio attraverso la condivisione. Il concetto di sicurezza è infatti multiforme e le varie forze di polizia esistenti nel nostro Paese si integrano per preservarlo al meglio. Un metodo che costituisce il nostro punto di forza anche e soprattutto in materia di tutela ambientale». Lo ha spiegato Massimo Galasso, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Reggio Calabria.

L’ambiente e la sua integrità minacciata

«L’ambiente è la nostra casa. Noi carabinieri forestali chiamati a vigilare, riscontriamo le tante criticità che oggi, minacciandone l’integrità, pregiudicano la nostra sicurezza. Registriamo troppo spesso matrici ambientali compromesse dalla mano dell’uomo, aree devastate da costruzioni abusive e altri attacchi all’ambiente come il deposito illegale dei rifiuti.
Gli strumenti che abbiamo per intervenire sono quelli dettati dalle norme comunitarie, dalla Costituzione, specie dopo la recente novella, e dalle nostre leggi che contrastano degli ecoreati. I reati ambientali sono purtroppo molto diffusi in Calabria ma lo sono anche i controlli eseguiti che ci permettono di perseguirli. Ciò dimostra che operiamo per ridurre il fenomeno». Così ha spiegato il colonnello Giovanni Misceo, comandante generale dei carabinieri forestali della Calabria.

E pluribus unum e la squadra Stato

«La presenza di più forze di polizia caratterizza il nostro sistema di sicurezza. Per questo c’è necessità di sintesi, quella che avviene territorialmente nelle prefetture. Mi torna in mente il motto riportato in uno degli stemmi degli Stati Uniti d’America: “e pluribus unum” dai molti uno. La squadra Stato incarna questo principio e pone in essere interventi di prevenzione, non solo di repressione. Ciò accade anche in tema di ambiente.

E l’ambiente realtà è costituito dai luoghi in cui viviamo ogni giorno e in cui conviviamo nel rispetto dei diritti e dei doveri. Dunque la loro salvaguardia non può che essere frutto dell’impegno di tutti. Le istituzioni, e i professionisti di primo ordine che operano per la sicurezza, e la cittadinanza con il suo senso di responsabilità devono agire insieme. Nessuna sfida si vince senza il gioco di squadra». Così ha concluso il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani.

L’incontro si è concluso con la consegna dei caratteristici Ricci del ceramista seminarese Enzo Ferraro. Un omaggio che esprime bellezza e armonia, talenti propri anche dell’ambiente se rispettato e preservato.

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