Elisabetta Romeo: la donna di Santo Stefano che per prima sventolò il Tricolore

Si chiamava Elisabetta Romeo e anche se la storia non le ha mai reso i dovuti onori fu nientemeno che la donna che per prima sventolò il Tricolore del regno dell’Italia unita, in piazza del Plebiscito a Napoli. A
renderle il dovuto tributo ci ha pensato la poetessa e scrittrice Marina Neri con un’opera che sarà recitata e musicata in occasione della Festa della Bandiera domani a Santo Stefano in Aspromonte.

Chi era Elisabetta Romeo

Faceva parte del glorioso casato dei Romeo, i patrioti che sacrificarono la propria vita per il Risorgimento, come Domenico Romeo barbaramente ucciso e decapitato dai filo-borbonici. Era figlia di Giannandrea, capostipite del casato, carbonaro, patriota e uomo colto e in seguito anche senatore del regno che, dopo lo Sbarco dei Mille, aiutò Garibaldi nell’impresa di risalire lo Stivale e consegnare le chiavi del Meridione e, dunque, dell’intero regno, a Vittorio Emanuele II a Teano.

Elisabetta seguì il padre che, a sua volta, era al seguito di Garibaldi quando, dopo Teano, entrava trionfante a Napoli il 7 novembre 1860.
Qui in Piazza del Plebiscito, mentre si attendeva con trepidazione l’arrivo del re, fu proprio Elisabetta a sventolare sul palazzo reale della città partenopea la bandiera tricolore. Era la prima volta dell’Italia unita.

Neri: «Una donna simbolo del Risorgimento italiano»

«Elisabetta Romeo aveva 27 anni all’epoca, quindi era una donna fatta che ha seguito le vicende risorgimentali in tutto e per tutto. Non sappiamo se partecipò attivamente ai moti ma non fu certo una “velina”, una protagonista di mera facciata» afferma Marina Neri. «Io ho voluto approfondire le ricerche
su questa figura che è morta novantenne qui a Santo Stefano ed alla quale dedicherò presto un libro perché ritengo che la sua storia sia molto di più di quella narrata e credo sia giusto tributare il suo contributo al Risorgimento».


«Un contributo che passa dal Sud in generale – perchè la storia del Risorgimento italiano non è certo una storia nordica, in quanto vi fu una partecipazione corale del Nord quanto del Meridione» prosegue la Neri. Ma soprattutto un contributo che vuole evidenziare l’importanza di questa figura di
donna perché, sottolinea la poetessa, «in una storia sempre narrata da uomini
e per gli uomini, è un personaggio femminile che diventa protagonista del Risorgimento, non solo di Santo Stefano ma del Risorgimento italiano».

‘Elisabetta ed il Tricolore. Quando Santo Stefano in Aspromonte scrisse la storia’

Premesse, quelle della Neri, che emergono con forza già dal titolo dell’opera “Elisabetta ed il Tricolore. Quando Santo Stefano in Aspromonte scrisse la storia”, che sarà messa in scena domani, in occasione della Festa della Bandiera.
«In quest’opera, che è una sorta di anticipazione di quello che andrò a fare nei prossimi mesi, ho voluto che fosse il femmineo a prevalere, per rivalutare la figura di Elisabetta Romeo attraverso cinque brevi atti di una sorta di melodramma, musicato, ma non attraverso il canto lirico di matrice verdiana tipica del Risorgimento, bensì in poetica, in recitazione» spiega Marina Neri.


Un “libretto” vero e proprio, con le musiche di Mario Taverriti che ha creato una sinfonia ad hoc. La recita, invece, è affidata a tre protagonisti: “Aspro Monte”, interpretato da Carmen Sottilotta che farà anche un’ultima parte cantata, “la Storia”, che è la voce narrante di Giovanni Suraci, ed “Elisabetta
Romeo”, che è interpretata dalla stessa Neri. Il vento della libertà sarà rappresentato dai ragazzi della Consulta giovanile di Santo Stefano.

La rappresentazione dell’opera all’Auditorium Sala del Carmine, sarà preceduta, alle 17, dalla commemorazione della bandiera con i saluti istituzionali del sindaco Francesco Malara e con l’omaggio della fanfara dei bersaglieri che suoneranno l’inno d’Italia.

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