Dimensionamento scolastico, sulla tutela delle minoranze linguistiche i sindaci della Grecanica promettono battaglia

Sulla vicenda del dimensionamento scolastico, l’area grecanica e i suoi sindaci alzano la posta e, come anticipato nei giorni scorsi dal reggino.it, scrivono a Città Metropolitana, Regione e Prefettura. Il nodo cruciale da sciogliere è quello della tutela della minoranza linguistica greca di Calabria nei comuni riconoscriuti minoritari dallo Stato. Delle deroghe in tal senso, potrebbero essere d’aiuto anche alle altre zone omogenee della città metropolitana, le quali infatti supportano la battaglia portata avanti dai sindaci grecanici.

La lettera

«Ai comuni – scrivono i sindaci – quali principali destinatari, unitamente agli Istituti Scolastici, delle deliberazioni metropolitane e regionali concernenti la nuova rete scolastica, non è stata concessa l’opportunità di esprimersi né sulla formulazione delle Linee Guida in commento né sull’utilità o meno di conservare deroghe specifiche (ad esempio aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche) per la nuova costituzione o il mantenimento di una Autonomia Scolastica “sottodimensionata”».

Cosa dicono le leggi

Soluzione che sarebbe consentita proprio dall’ultima Legge di Bilancio, dove all’art. 1 comma 557, in coerenza con quanto previsto dalla legge 482 del 15 dicembre 1999, che, pur riconoscendo nell’Italiano la lingua ufficiale, tutela la lingua e la cultura delle minoranze, in attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei, disciplina le linee generali per la costituzione di una Autonomia Scolastica e dispone, a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, fra l’altro, “la necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, anche prevedendo forme di compensazione interregionale“.

Le nuove Linee Guida regionali non contemplano la possibilità di concedere deroghe relative alla tutela delle Minoranze Linguistiche, necessità emersa anche dall’ultima riunione d’ambito con i sindaci della Grecanica e della Locride.

Un appiglio dalla Regione?

Dal momento che la stessa Vicepresidente ed Assessore all’Istruzione della Regione Calabria, Giusi Princi, ha dichiarato che «le Linee Guida demandano ai Presidenti e al Sindaco della Città Metropolitana la responsabilità di decidere, ritenendo questi ultimi l’interfaccia dei territori e coloro che – meglio dovendoli rappresentare – ne conoscono i bisogni anche al fine di salvaguardare le aree interne e le minoranze linguistiche da tutelarsi ricorrendo pure al criterio della compensazione» i sindaci dell’ Area Grecanica hanno, di fatto, richiesto una nuova riunione urgente al Sindaco Metropolitano Versace.

Un nuovo inizio

«Si provveda – scrivono i Sindaci – immediatamente alla convocazione di un tavolo tecnico sul Dimensionamento Scolastico, senza ritardo alcuno, attesa la breve scadenza dei termini per gli adempimenti del caso, alla presenza dei sindaci dell’Area Omogenea Grecanica, dell’Assessore Regionale all’Istruzione della Calabria e del Signor Prefetto di Reggio Calabria, quale Ufficiale di Governo ed interlocutore necessario al fine di attivare ogni forma di tutela imprescindibile a salvaguardare le legittime pretese delle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, ricorrendo a soluzioni – che prevedano anche una compensazione interregionale – non contemplate dalle linee guida adottate dall’ente regionale».

La battaglia dei sindaci

I primi cittadini dell’Area Grecanica promettono di non stare a guardare, ed in chiusura della missiva indirizzata al Sindaco della Metrocity – e per conoscenza al Prefetto Mariani, al dipartimento Istruzione della Regione ed alla Vicepresidente Princi – chiosano che «la mancata garanzia di diritti  costituzionalmente riconosciuti genererà inevitabilmente soluzioni in contrasto con la normativa nazionale con la necessaria conseguenza di dover attivare opportune forme di tutela».

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