mercoledì,Maggio 15 2024

Da Reggio a Roma per il raduno del 51° Corso allievi ausiliari della polizia – FOTOGALLERY

L’assistente capo Tiziano De Santis, in servizio al XII° reparto Mobile reggino ci racconta com’è nata l’idea della reunion che li vede impegnati dal 2018

Da Reggio a Roma per il raduno del 51° Corso allievi ausiliari della polizia – FOTOGALLERY

In occasione del 25esimo anniversario del 51° Corso allievi agenti ausiliari della polizia di Stato, lo scorso sabato si è tenuto a Roma, il raduno degli uomini in divisa, alla presenza del sottosegretario agli Interni Nicola Molteni e del direttore dei reparti speciali Fabio Abis. Una cerimonia pregna di ricordi e carica di significati ed emozioni, a causa dell’ordigno che a Udine, a pochi giorni dall’inizio del corso, nel 1998, uccise tre giovani poliziotti. La giornata ha avuto inizio al Sacrario dei caduti, nella Scuola superiore della polizia di Stato, con l’omaggio ai caduti e i saluti del sottosegretario Molteni. Subito dopo don Walter ha officiato la messa nella sede del 1° reparto mobile e i poliziotti presenti (circa cento) si sono riuniti in un agriturismo del posto per un momento di convivialità.

L’idea del raduno

Tiziano De Santis e il sottosegretario Molteni

Il raduno ha visto, dopo 25 anni, poliziotti provenienti da ogni parte d’Italia, anche da Reggio Calabria ed è proprio l’assistente capo Tiziano De Santis, in servizio al XII° reparto Mobile di Reggio Calabria, a raccontare la giornata, quale rappresentante e collante del gruppo: «Era una calda giornata di luglio del 2018, e nel piazzale del mio Reparto, a Reggio, le auto con i colori d’istituto del reparto Prevenzione crimine di Siderno, erano in fila accanto ai mezzi del reparto Mobile. Fu proprio in quell’occasione che io e un “vecchio” paricorso, Giovanni Chiriacò, ci incontrammo e stringendoci in un caloroso abbraccio, ci domandammo come mai avessimo fatto passare così tanto tempo prima di rivederci. Da lì, dopo una telefonata a Perugia a un altro paricorso, Vincenzo D’Acciò, è nata l’idea di riunirci tutti in un raduno, quello del nostro 51° Corso, che il 18 novembre di quell’anno avrebbe “compiuto” ben 20 anni».

Quando tutto ebbe inizio

De Santis ricorda che «il nostro corso allievi agenti ausiliari di leva, iniziò una mattina nebbiosa di novembre del 1998, il 18 per la precisione, per circa 280 di noi, nella prestigiosa Scuola allievi agenti di Campobasso e più o meno per altrettanti allievi, all’Istituto per sovrintendenti di Spoleto e al Centro addestramento alpino di Moena. Un corso stupendo, che ci proiettò in un mondo che ancora oggi definiamo “affascinante”. Tante le emozioni che ci ha dato in quel momento, quando giovani ventenni iniziammo a dedicare la nostra vita alla collettività. Dopo quattro mesi di corso, fummo inviati nei più disparati reparti e uffici in giro per l’Italia, per un periodo di altri otto mesi, dove avremmo completato il periodo “da ausiliari” e quindi terminato ogni dovere per la “leva” con lo Stato. Al termine di quel periodo quasi tutti abbiamo deciso di rimanere, passando così, da “agenti ausiliari di leva” ad “agenti ausiliari trattenuti”, per un ulteriore periodo di dodici mesi, nei medesimi reparti dove eravamo già in servizio.

Dopo due anni di onorato servizio per la polizia di Stato fummo inviati al secondo corso di formazione, quello per diventare “effettivi”. Le scuole scelte furono quelle di Peschiera del Garda, Brescia e Vicenza, dove rimanemmo dal 18 novembre 2000 fino alla fine del mese di maggio dell’anno successivo, dopodiché fummo assegnati ai rispettivi reparti e uffici in via definitiva. Pertanto, dopo tanti anni e dopo tanto peregrinare, quella del raduno poteva essere un’idea stupenda, che forse, grazie agli enormi passi avanti fatti dalla tecnologia di questi anni, si sarebbe potuta finalmente realizzare».

L’organizzazione

De Santis, Chiriacò e D’Acciò decisero quindi di provare a interessare altri paricorso da tutta Italia, «i quali risposero subito con tanta voglia di rivedersi. Con Guido Geofilo da Varese, Francesco Ammirati da Firenze, Gianluca Lociuro da Milano, Roberto Esposito da Roma e Vincenzo Borrelli da Salerno, si costituì così, su due piedi, uno staff instancabile, al quale nel tempo si sono affiancati tanti altri volenterosi. Ognuno di loro portò altri paricorso di cui aveva ancora i contatti, che a loro volta portarono altri paricorso e così via. Man mano che si andava avanti, il gruppo creato su Whatsapp cresceva giorno dopo giorno.

Per questo primo raduno – racconta l’assistente capo – fu scelta la location più centrale e comoda che si potesse immaginare, ovviamente la nostra capitale, Roma, zona Trastevere, in un bel ristorante alle spalle del commissariato San Paolo. Difficile descrivere ora l’emozione di rivedersi, dopo tanti anni. Erano tutte lì, le persone con le quali avevamo condiviso un pezzo importantissimo della nostra vita, momenti decisivi, le notti in caserma lontano da casa, i pasti veloci a mensa o una pizza sulla volante, nelle fredde e umide notti in giro per l’Italia. Persone con le quali nel tempo libero si usciva, con le quali durante i lunghi turni notturni ci si raccontavano i sogni, i progetti, i colori e i profumi della terra natìa. Fu un raduno bellissimo ed emozionante, e quando la giornata finì, noi dello staff, ci promettemmo di tenere attivo il gruppo e di organizzare ogni anno un raduno per ritrovarci e stare insieme.

I raduni difatti si sono succeduti negli anni con piacere. L’anno successivo ci riunimmo a Campobasso, in quella scuola che aveva formato parecchi di noi, con la collaborazione di due istruttori, Peppe Coccaro e Antonio Iacometta. Dopo la pausa dettata dal Covid – continua De Santis – nel 2022, ci siamo spinti più a nord, dove uno staff di colleghi rimasti in Lombarda, ha organizzato il raduno a Milano, in uno splendido ristorante in pieno centro, dopo una visita e un aperitivo al 3° reparto Mobile di Milano. Quest’anno, per i 25 anni di questo corso, abbiamo scelto ancora una volta Roma, dove abbiamo trascorso due giorni ricchi di attività e di momenti solenni, come la cerimonia al Sacrario dei caduti della polizia di Stato di Roma, la messa al 1° reparto Mobile col saluto del comandante, e il pranzo nell’agriturismo che ci ha ospitato dalla sera precedente».

Non solo raduni

Durante questi anni però, il gruppo del 51° Corso allievi agenti ausiliari, non ha organizzato solo raduni, ma è diventato un punto di riferimento per l’organizzazione di molte e diverse attività in supporto dei colleghi, creando così una sorta di “rete” che offre: supporto logistico in tutta Italia (e a volte anche all’estero), sia per esigenze d’ufficio che per esigenze private o di svago; raccolte fondi per aiutare i colleghi che si trovano in momenti di difficoltà, dettati dalle più disparate cause o in favore di semplici cittadini e iniziative solidali o inclusione, come per esempio quella organizzata insieme a Vincenzo Borrelli, che ha visto nascere diversi corsi sub per bambini “speciali”.

«Il 51° non si ferma mai – conclude De Santis – e fra una battuta e una delucidazione operativa sul gruppo, teniamo sempre viva la memoria dei nostri caduti, che sono sempre con noi e ai quali riserviamo sempre un posto a tavola durante i raduni. Nel corso degli anni, lo staff si è arricchito, con volenterosi da tutta Italia, quali Donato Altomare, Andrea Cecchini e Lorenzo Battista da Roma, Salvatore Peligra da Ragusa e Giuseppe Rindone da Nuoro e molti altri. Tutti danno il loro contributo e si impegnano, tanto che si è già pensato a dove organizzare i prossimi raduni: Sicilia, Calabria, Sardegna, Puglia e Napoli. Siamo una famiglia sempre in movimento e con un occhio molto attento non solo alle nostre problematiche ma anche a quelle di chi non fa parte della nostra splendida amministrazione. Il giorno successivo a ogni raduno, la prima telefonata che ricevo è quella di Giovanni Chiriacò che mi chiede sempre la stessa cosa: “Allora? Quando iniziamo i preparativi per il prossimo raduno?”. Perchè fare una vita in polizia, parafrasando le parole di un collega prossimo alla pensione, “è una grande avventura, lunga una vita!”».

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