Villa San Giovanni, 34 anni fa l’omicidio del vicesindaco Trecroci

Ricorre il 7 febbraio il 34° anniversario della morte di Giovanni Trecroci, vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici nel comune di Villa San Giovanni, ucciso dalla ‘ndrangheta mentre rincasava dopo una seduta del consiglio comunale.

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende ricordare con particolare commozione la figura di un amministratore intransigente devoto allo Stato e ai suoi concittadini. Trecroci, simbolo della trasparenza e della moralità, non sempre viene onorato come si converrebbe nella nostra società. Riteniamo, invece, fondamentale che tali personaggi trovino adeguato spazio nella memoria collettiva e nelle aule scolastiche. Il delitto di Giovanni Trecroci è stato ricordato mediante le parole dello studente Domenico Anania della classe III sez. C del liceo scientifico “Filolao” di Crotone.

«Giovanni Trecroci, vicesindaco del comune di San Giovanni è stato assassinato violentemente dalla mafia nella mezzanotte del 07/02/1990. Venne ucciso rapidamente, con cinque colpi di pistola alla testa, mentre rientrava in casa nell’appartamento ad aspettarlo era la moglie incinta e la figlioletta di un anno e mezzo. Il colpevole, dopo l’accaduto sparì nelle vie della città lasciando alle sue spalle solo il corpo immobile. Il caso è rimasto ancora oggi irrisolto e perciò possiamo considerare che la giustizia non è trionfata. Tristemente è stata annunciata la sua morte alla famiglia che sicuramente hanno provato tanto dolore. Il suo omicidio ha suscitato sofferenza in tutti noi, il solo pensare che la bambina e il figlio che portava in grembo non hanno potuto crescere con un padre vicino, e che l’unico modo per conoscerlo è stato tramite il ricordo della madre e delle fotografie con lui».  

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