Reggio, “La memoria e l’impegno” di e per Lilia Gaeta accende i cuori e le speranze dei pazienti oncologici

È l’auditorium “Cosimo Fazio” della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria ad ospitare la seconda edizione de “La memoria e l’impegno”, evento culturale e medico scientifico, per ricordare la figura del compianto magistrato Lilia Gaeta, «giudice di elevate virtù umane e professionali, e, allo stesso tempo – ha detto la Garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli che ha organizzato la giornata – per impegnare istituzioni, associazioni di pazienti e cittadini, ciascuno per le proprie competenze, ad attivarsi e mobilitarsi, attraverso la prevenzione e la ricerca, nel contrasto alle patologie oncologiche». La manifestazione che si è svolto, in concomitanza con la Giornata mondiale contro il cancro infantile istituita dall’Organizzazione mondiale della Sanità ha visto la partecipazione delle massime autorità istituzionali e delle forze dell’ordine, insieme a magistrati, medici, giornalisti, rappresentanti del mondo dell’associazionismo, della scuola e alla cittadinanza.

I premi

Nel corso dell’evento – allietato dagli intermezzi musicali dell’Orchestra di Laureana di Borrello, diretta dal maestro Maurizio Managò, del tenore Aldo Iacopino e dell’Ente nazionale Sordi di Reggio Calabria e dall’associazione “Nasi rossi con il cuore” – sono stati conferiti sei riconoscimenti a esponenti della magistratura, delle forze dell’ordine, della medicina e della società civile che «si sono prodigati a tutela della salute pubblica, per una sanità migliore e nel contrastare qualunque forma di illegalità nel servizio sanitario».

Il primo è andato alla memoria di Mirko, prematuramente volato in cielo a causa della malattia, è stato ritirato dal papà. Una ferita ancora aperta per lui: «Ha lottato per un anno e un mese fino al 23 giugno scorso. Sono felice che ci è addormentato e come ha affrontato le cure. Io Mirko lo ricordo come il ragazzo che ha fermato il carro armato, e lui è riuscito a fermare un intero paese.  Adesso con l’associazione “Amici di Mirko” da Torino si porterà in giro un messaggio di forza e speranza, insieme a tante altre iniziative.

Il secondo premio (sezione magistratura) è stato conferito al Procuratore Giovanni Bombardieri, che si è detto onorato del riconoscimento. Altro premio conferito all’ammiraglio Giuseppe Sciarrone, direttore marittimo della Calabria e Basilicata Tirrenica. Premiato anche il Comandante della Scuola Allievi, il Colonnello Vittorio Carrara; il direttore dell’U.O. di Radioterapia oncologica del Grande Ospedale Metropolitano (Gom), dott. Said Al Sayad, che ha annunciato da oggi l’entrata in funzione di un “acceleratore lineare” per le terapie oncologiche che sarà intitolato proprio a Lilia Gaeta. Da medico palestinese, Said, ha colto l’occasione per esprimere «piena vicinanza a tutte le vittime del conflitto israelo palestinese». Premio anche a Sergio Giannino Del Giudice, autore del libro “Amati sempre”, che si è definito orgogliosamente un «ex paziente oncologico».

«Lilia un grande esempio per tutti»

A riempire di contenuti la mattinata anche gli interventi del Presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Rocco Bellantone, e di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e direttore di Onco-ematologia e terapia cellulare e genica del Bambin Gesù di Roma.

Dopo i saluti istituzionali del Comandante della Scuola Allievi, il Colonnello Vittorio Carrara, del Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà – «Lilia Gaeta ci ha insegnato il valore e l’importanza della scelta. Scegliere da che parte stare o lasciarsi condizionare dagli eventi. Scegliere se vivere una esistenza in prima linea con impegno» -, del Presidente dell’Ordine dei medici Pasquale Veneziano; del prefetto Clara Vaccaro – «la memoria ci consente di tener vivo l’impegno delle persone. Siamo impegnati a garantire a ciascuno di noi i propri diritti, compreso quello alla salute. Il nostro impegno va in direzione di sostenere in uno sforzo collettivo quello degli addetti ai lavori» -; della vicepresidente della Giunta regionale della Calabria, Giuseppina Princi che si rivolge direttamente ai ragazzi delle scuole presenti: «attraverso la sua tenacia e il suo patrimonio di valori Lilia Gaeta ha lasciato una traccia indelebile.

Lei ha deciso di curarsi a Reggio Calabria. Ci sono dei diritti che sono universali e senza colore politico. Prevederemo, come Regione Calabria, un protocollo con le Asp e gli Ospedali con cui apriremo una nuova campagna di screening, coinvolgendo direttamente le scuole». Lucia di Furia, commissario Asp di Reggio Calabria parla di sfide, di legalità in primis, ma anche organizzative. «Noi non gestiamo i bambini con le grandi patologie neoplastiche, ma è importantissimo il lavoro portato avanti da tutti in direzione della prevenzione. L’obiettivo è creare una vera rete oncologica regionale e provinciale».

Il Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, Olga Tarzia, si è soffermata sullo slogan “colmare il gap sulle cure” per garantire pari accesso ai trattamenti di prevenzione e cura per tutti. Snocciolando alcuni numeri sul fenomeno della migrazione sanitaria calabrese, ha rilanciato l’impegno della Presidenza della Repubblica, fondando su questo il suo ricordo del magistrato: «Lilia ha utilizzato la sofferenza come occasione per scoprire una nuova visione del mondo e delle cose. È stato traino e incoraggiamento per chi era più fragile. La malattia è stata lunga così come la sua battaglia, ma non ha smesso mai di lavorare. Ha superato il disagio con espedienti che le hanno consentito di essere sempre vigile. Ci ha fatto comprendere che la vita è anche accettazione della sofferenza».

Natina Praticò, in rappresentanza del Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Mariagrazia Arena, che si è detta orgogliosa di partecipare all’evento dedicata ad «un’amica, punto di riferimento umano e professionale, e si è battuta per una sanità che eliminasse le disuguaglianze». Non disdegnando di porre l’attenzione sul disegno dell’Autonomia differenziata. Insieme a questi anche il saluto in un videomessaggio di Alessandra Locatelli, Ministro per le disabilità della Repubblica Italiana, secondo cui «il ricordo del magistrato è un esempio importante, e di raccordo tra enti, istituzioni e Terzo Settore».

I tavoli di discussione

Nel corso della mattinata sono state previste tre diverse fasi di discussione: la prima incentrata su “Oncologia, prevenzione e ricerca” con gli interventi del prof. Vincenzo Adamo, Coordinatore della Rete oncologica siciliana; di Giovanni Tripepi, dirigente di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche e di Massimo Martino, presidente nazionale del Gruppo Italiano Trapianti Midollo Osseo (GITMO), componenti del tavolo tecnico su “Oncologia, prevenzione e ricerca”, promosso dalla Garante Stanganelli.

Subito dopo l’intervento denominato “In campo per la ricerca”, a cura del dr. Antonio Caputo, direttore dell’U.O. di Oncologia dell’ospedale di San Giovanni in Fiore (CS) e vicepresidente dell’Asd Nazionale Medici di Calcio, che ha annunciato l’organizzazione a Reggio Calabria di una partita di beneficenza con l’incasso da devolvere a persone ed enti bisognosi. La seconda sessione dei lavori sarà dedicata al tema “Uno sguardo sull’Oncoematologia pediatrica”: relazioneranno Daniela Coccolino, presidente regionale della Società Italiana di Pediatria, direttore dell’U.O. di Pediatria Universitaria all’AOU “Dulbecco” di Catanzaro, presidio Germaneto; Rosalba Mandaglio, direttore dell’U.O. di Oncoematologia pediatrica al GOM di Reggio Calabria e Mariaconcetta Galati, direttore dell’U.O. di Oncoematologia pediatrica all’AOU “Dulbecco” di Catanzaro, presidio “De Lellis”.

Gerardis: «Il cambiamento deve proiettarci in avanti»

Al termine del confronto, l’attenzione della sala è stata catturata dalla toccante testimonianza sulla storia del piccolo Mario e la fondazione “Chops”, con la quale l’ufficio del Garante ha stipulato un protocollo d’intesa per promuovere attività di studio e ricerca sulle malattie rare. Le conclusioni sono affidate a Luciano Gerardis, già presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria e marito del magistrato Lilia Gaeta. «Questa giornata sarebbe piaciuta moltissimo a Lilia. Per le cose dette e per le persone premiate. Avrebbe molto gradito questa apertura al sociale, la presenza delle scuole, delle associazioni e della società civile. Evocare la gioia di vivere come fatto da “Nasi rossi” era la filosofia di vita di Lilia. Un insegnamento lungo 18 anni, tanto è durata la malattia, comunicandocelo fino all’ultimo. È importantissimo che questo lavoro portato avanti dalla Garante, funga da raccordo per il futuro».

Dopo aver ricordato la valenza e le eccellenze professionali della medicina reggina, Gerardis ha concluso rimarcando mia moglie aveva l’abitudine di scrivere post sui social quando faceva la chemioterapia. Rifletteva su quello che le accadeva intorno, e le criticità le riferiva a fini costruttivi. Così facendo era diventata la portavoce del mondo dei pazienti oncologici che a lei si rivolgevano e si sono rivolti fino all’ultimo giorno per essere informati e incoraggiati. Questa è stata una giornata splendida, il messaggio conclusivo è questo: siamo grati alla Garante per il percorso intrapreso, dall’altro lato dobbiamo portare avanti quelli che sono gli aspetti critici delle strutture che spesso non hanno sufficiente materiale umano per andare avanti. Io prego che ne esca un quadro di un sistema sanitario che si sta interrogando, e di una società tutt’altro che statica. Anche io sono preoccupato dai Lep e dall’autonomia differenziata, la Calabria deve avere la stessa sanità che si possono consentire le altre regioni. Perché dovremmo avere il minimo? Il cambiamento deve essere con una Regione proiettata in avanti».   

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