Palmi ha ricordato il giudice Rosario Livatino con il convegno “Sub tutela dei”

Si è svolto nei giorni scorsi, nell’auditorium della Parrocchia della Sacra Famiglia in Palmi, retta dal parroco don Giuseppe Sofrá, il convegno “Sub Tutela Dei – Il Giudice Rosario Livatino. Alla fine della nostra esistenza non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili”, in cui è stato analizzato, con sinergica partecipazione, ogni aspetto della breve e intensa vita del primo magistrato beato, innalzato agli onori degli altari il 9 maggio 2021, barbaramente trucidato in seguito a un agguato mafioso per mano di sicari della Stidda Agrigentina, il 21 settembre 1990. Al convegno partecipatissimo da oltre 150 persone, tra cui personalità delle forze dell’Ordine come Ufficiali dei Carabinieri Guardia di Finanza e Polizia di Stato del territorio pianeggiano, hanno preso parte per i saluti iniziali don Giuseppe Sofrá in qualità di padrone di casa, Concettina Epifanio, presidente del Tribunale di Palmi, Angelo Rossi, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palmi, e Teresa Famá, rappresentante di Libera Calabria.

Sono intervenuti Roberto Di Palma, procuratore della Repubblica – Tribunale dei Minori di Reggio Calabria (che ha trattato l’aspetto del rapporto tra fede e vocazione nella vita del beato magistrato Livatino), Giancarlo Costabile, docente Unical – Cosenza (che ha fornito una visione sull’aspetto dell’importanza della memoria), e Giuseppe Alberti, vescovo di Oppido Mamertina-Palmi (intervenuto sul tema “Rosario Livatino: Giudice Beato). Maria Astrid Fiumara, presidente dell’Ondif (Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia), sezione di Palmi, ha introdotto il tema oggetto del convegno e brillantemente moderato, creando i presupposti per unificare sinergicamente le interpretazioni dei singoli relatori, da cui è scaturito uno scandaglio alla figura e alla vita del magistrato Rosario Livatino.

L’Avv Fiumara ha dichiarato: «Ho vissuto con grande emozione l’esperienza di fare parte di un prestigioso tavolo di relatori, i cui interventi ci permettono di costruire e apprezzare il messaggio laicamente cristiano di un uomo, di un magistrato che è riuscito con la sua quotidiana straordinarietà a diventare imperituro esempio non solo per miriadi di operatori del diritto, ma che ha fatto emergere in ogni singolo gesto il proprio coraggio, la propria fermezza, la propria continenza e la propria feriale giustizia. Il giudice Rosario Livatino fu uomo leale alle istituzioni, aperto al dialogo, fermo e coraggioso nel difendere la giustizia e la dignità della persona umana. Livatino rivendicò l’unità fondamentale della persona, e l’emergere originale di tale unità è stato il sottoporsi, nei momenti più duri del suo officio Sub tutela dei, sotto la tutela di Dio, come amava siglare tutti i suoi scritti. Il giudice Livatino è catarticamente il buon esempio, da seguire. Non sarà mai dimenticato il suo sacrificio, e maieuticamente grazie al suo martirio oggi ci è più chiaro che la memoria è un presente che non finisce mai di passare».

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