Reggio, all’istituto Radice-Alighieri di Catona la peer education per contrastare il cyberbullismo

La peer education è una strategia educativa che vuole favorire la comunicazione tra adolescenti, riattivando lo scambio di informazioni e di esperienze interni al gruppo dei pari.

Questa pratica – già utilizzata con successo nel mondo anglosassone – nel nostro paese è adottata da alcuni anni, in particolare nel contesto scolastico: si tratta di un approccio articolato alla prevenzione che prevede una stretta integrazione tra adulti e ragazzi, tra informazione verticale e orizzontale, promuovendo pertanto un dialogo costruttivo tra le diverse generazioni.

Attivare processi di Peer Education significa favorire lo sviluppo di competenze e consapevolezze fra gli adolescenti allo scopo di ridefinire ruoli e relazioni all’interno della scuola, e anche nella comunità, ricercando, peraltro, nuove forme di partecipazione giovanile. Reputando questo metodo educativo proficuo per la crescita degli alunni, anche l’istituto comprensivo “Radice Alighieri” di Catona ha proposto un progetto Peer per contrastare il cyberbullismo. Il progetto è stato sviluppato nel corso dell’anno scolastico e ha visto protagonisti ben 26 alunni diventati Peer Educator.

Il progetto “Peer …contrastare il Cyberbullo è stato integrato dal percorso lettura attuato in tutte le classi della scuola secondaria e che ha trattato “le dipendenze”.  Per trarre le conclusioni sulle attività proposte e sui risultati raggiunti, il comprensivo di Catona ha organizzato un partecipato incontro che si è aperto con i saluti della dirigente, Simona Sapone, e ha visto la partecipazione di importanti ospiti e relatori: Simone Gargiulo, cyber psicologo e formatore, il Valerio Ferro Allodola, ricercatore di storia della pedagogia all’università degli studi Mediterranea di Reggio e il Cristiano Depalmas, docente dell’università di Sassari e di San Marino, collegato da remoto.

La dirigente scolastica, dopo aver ringraziato gli intervenuti, ha passato la parola alla professoressa Simona Leanza, referente d’istituto Bullismo e Cyberbullismo e del progetto, che ha elogiato tutto il Team anti bullismo e i docenti che hanno partecipato a vario titolo alla buona riuscita del progetto, evidenziando come lo stesso sia stato avvincente, ricco di attività pratiche e digitali e di momenti di studio e riflessione.

Il professore Roberto Ripepi, animatore digitale dell’istituto, ha sottolineato l’importanza dell’utilizzo consapevole dei social e del digitale in genere.

La professoressa Angela Borrello, referente del percorso lettura ha spiegato come è stato articolato il progetto, che ha avuto come tema centrale quello delle dipendenze. In particolare le classi prime hanno trattato «le dipendenze da social. Gli alunni – ha affermato la docente – hanno interpretato, in modo magistrale, uno dei capitoli del libro di lettura intitolato “Famiglia Like”».

I relatori hanno analizzato l’uso dei social, rimarcandone gli aspetti positivi e quelli negativi, soprattutto l’esclusione sociale e la dipendenza. Tutti hanno auspicato una ancora più proficua collaborazione tra la Radice Alighieri e le rispettive università. Alla fine dell’importante incontro c’è stata la consegna degli attestati ai Peer Educator.

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