Espropri a Villa, le paure e le ansie di chi sta per perdere la casa, il lavoro e… la meraviglia dello Stretto

di Vincenzo Imperitura – L’accelerazione al progetto del Ponte sullo Stretto imposta l’anno scorso dal ministro Salvini, è solo l’ultima, in ordine di tempo, che i villesi vivono sulla propria pelle. E tutte le volte, il copione si ripropone uguale a se stesso. «Vista la mia età – dice sorridendo amaramente –non credo che vedrò mai il ponte, ma noi da anni viviamo come in un limbo, come sospesi. Mi sento quasi uno zombie, che non sa cosa fare, come muoversi, come progettare il futuro».

«Quanto può essere valutato il privilegio di svegliarsi tutte le mattine davanti a questa meraviglia?». Aldo Boccaccio se lo chiede tutti i giorni. Il suo ristorante (quasi un’istituzione a Cannitello) affacciato sul lungomare, il suo albergo e la sua abitazione sono situati proprio all’interno di quello che potrebbe essere il futuro cantiere che incombe su Villa San Giovanni. «Con noi, tra casa e attività hanno fatto strike – racconta a LaC News24 – ma aldilà degli indennizzi che potremmo ricevere e su cui ancora non sappiamo nulla, non ci risarciranno mai del danno che faranno a quegli imprenditori come noi che da 50 anni sono sul territorio e che in tutti questi anni hanno lavorato duramente».

Paure, dubbi, ansie. Di perdere la casa o l’attività di famiglia. Ma non solo.

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