sabato,Giugno 15 2024

Giulia, la figlia dell’imperatore Augusto esiliata nell’antica Reggio

Pagò la sua ribellione con il confino. Visse l'ultimo periodo a Rhegium, in una Torre di cui non restano tracce. Secondo gli studi condotti nei secoli successivi, essa ricadeva dove oggi sorge l'omonima via

Giulia, la figlia dell’imperatore Augusto esiliata nell’antica Reggio

Nome gentilizio di una antica e nobile famiglia romana, la gens Iulia (il cui più illustre rappresentante fu Giulio Cesare), Giulia Maggiore (foto da Wikipedia) fu una nobildonna nella storia, femminista ante litteram, colta e anticonformista. Figlia naturale dell’imperatore Augusto e della seconda moglie Scribonia, visse tra il 39 A.C. ed il 14 d.C.. Nel giorno del parto, sua madre fu lasciata dall’imperatore, pronto a sposare Livia Drusilla.

Imparò a ribellarsi alla potestà paterna, sfidando l’ipocrisia di una società in cui alla donna era negato ciò che agli uomini era concesso. Da figlia amata divenne alla fine la reietta. Dopo il confino ordinato nell’antica Pandataria, oggi isola di Ventotene, pagò la sua ribellione con l’esilio proprio a Reggio Calabria. Visse qui l’ultimo periodo della sua vita nell’omonima Torre di cui, dopo il devastante sisma del 1783, non restavano che ruderi, poi successivamente abbattuti e rimossi. Secondo gli studi condotti nei secoli successivi, tale torre ricadeva proprio nella zona (nei pressi dell’attuale Villa Zerbi) dove oggi sorge l’omonima via Giulia.

Nella carta archeologica Klearcos (bollettino dell’associazione “Amici del Museo Nazionale” di Reggio Calabria gennaio – dicembre 2010), lo storico reggino Franco Arillotta, indica gli anni 1910 – 1911 come quelli in cui avvenne il ritrovamento su suolo privato (Torre D’Ascola) dei resti di una torre. Con base quadrata, aveva dimensioni di poco superiori agli otto metri, risalente all’età bizantina e con funzioni difensive. Una piccola rocca dove Giulia, figlia dell’imperatore Augusto, trascorse gli ultimi periodi del suo esilio. Essa era situata dentro la cinta muraria dell’antica Reggio a presidio strategico tra la Porta Mesa ed il Forte di San Francesco.

La condanna e l’esilio

Promessa in sposa al decenne figlio di Marco Antonio, Marco Antonio Antillo quando ne aveva solo due, con essa il padre suggellò patti e alleanze. Scoppiata una nuova guerra civile, quel matrimonio non ebbe luogo ed invece, quattordicenne, Giulia sposò il cugino Marco Claudio Marcello. Vedova a 16 anni si risposò a 18 con Marco Vispanio Agrippa a cui diede cinque figli –  Gaio Vipsanio Agrippa (Gaio Cesare), Vipsania Giulia Agrippina (Giulia minore), Lucio Vipsanio Agrippa (Lucio Cesare), Giulia Vipsania Agrippina (Agrippina maggiore, madre di Caligola) e Marco Vispanio Agrippa Postumo (Agrippa Postumo, nato dopo la morte del padre) – rimanendo nuovamente vedova all’età di 27 anni. Sempre per volere del padre, sposò infine Tiberio, fratellastro della giovane da cui divorziò nel 6 A.C., dopo aver perso un figlio.

Per gli adulteri, che furono attribuiti alla giovane in costanza di quei matrimoni imposti dal padre, di cui forse solo quello con il poeta Jullo era vero, e per tradimento dello stesso padre, imperatore Augusto, contro cui avrebbe complottato nel trentennale della battaglia di Azio, nel 2 A.C., fu condannata. Fu esiliata a Ventotene e poi a Rhegium dove, salito al trono Tiberio, suo ex marito, fu privata di ogni bene e costretta a vivere nell’indigenza e dove morì.

La sua tomba a Reggio?

Era stata profilata l’ipotesi per la quale l’imponente e importante basamento, rinvenuto nel sottosuolo di piazza Garibaldi nel 2016, potesse essere proprio la tomba di Giulia. Il padre Augusto aveva decretato che le ceneri della figlia non venissero inumate nel mausoleo di famiglia. Recenti indagini archeologiche hanno però escluso questa ipotesi per propendere per un tempio all’interno di un’area sacra, di età Augustea, forse di prima età Giulio Claudia.

Da figlia dell’imperatore a Santa

Giulia, nome nobile, nei secoli successivi, assunse rilievo anche per la Chiesa Cattolica che oggi, 22 maggio festeggia la donna martire e vergine, vissuta tra il 420 ed il 450 d.C., originaria di Cartagine e morta in Corsica. Le sue reliquie sono oggi custodite nel maestoso complesso monastico di Santa Giulia a Brescia (antica Brixia) in Lombardia.

Articoli correlati

top