Proposta finale Champions League a Reggio, Falcomatà: «Con l’ambizione e il coraggio si può volare alto»

Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha parlato per la prima volta della disponibilità offerta ai vertici Uefa di disputare la finale di Champions League a Reggio Calabria. Una proposta peraltro molto apprezzata dal presidente Uefa Aleksander Čeferin che nella risposta inviata al sindaco ha definito Reggio Calabria «città bellissima e ricca di cultura», aggiungendo che l’offerta di disponibilità ed il gentile invito «saranno ricordati» dall’Uefa. «L’idea – ha spiegato Falcomatà – è nata dal fatto che questa città, per la sua storia, le sue bellezze, la sua unicità, il suo patrimonio, può raggiungere tutti i traguardi più ambiziosi.

Però per fare questo deve partire da una consapevolezza, da un orgoglio, da un senso di appartenenza e di identità, e quindi tra le infrastrutture importantissime per lo sviluppo di un territorio, ad esempio quelle che verranno realizzate con il “Recovery Fund”, sono convinto che l’infrastruttura più importante sia quella umana, il capitale umano. Noi dobbiamo avere il coraggio di investire su noi stessi, perché parte tutto da qui, e sono convinto che siamo migliori di quello che a volte facciamo apparire e diamo modo di pensare agli altri. Quindi, se abbiamo la consapevolezza dello straordinario posto in cui abbiamo la fortuna di essere nati, certo con tutte le problematiche che ci sono, ma anche con tutte le potenzialità che ci sono, allora nessun risultato è irraggiungibile o impossibile, sia che si tratti di diventare Capitale europea della Cultura sia che si tratti di ospitare la finale di Champions League».

A proposito di questo, il primo cittadino ha continuato dicendo: «immaginate quale è stato lo sforzo collettivo, ad esempio su Matera, per farla diventare Capitale europea della cultura. Probabilmente in pochi ci avrebbero scommesso un euro all’inizio, però lì i cittadini, le associazioni, le energie attive e positive si sono unite, hanno fatto forza su loro stessi, hanno puntato tutto sulle peculiarità di quel posto ed è diventato centrale a livello europeo per tutte quelle che sono state le iniziative nei mesi in cui Matera e quindi il nostro Paese, è stata Capitale europea della cultura. Stessa cosa è successa a Vibo, Capitale del Libro. Pertanto, con la consapevolezza, con l’ambizione e con il coraggio, nella nostra città si possono raggiungere traguardi che magari oggi sono inimmaginabili. Non condanniamoci alla mediocrità ma siamo ambiziosi e voliamo alto».

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