Volley, dalla Calabria per la Calabria: Mattia Sorrenti, lo schiacciatore con il sorriso

Cresciuto nella Scuola Volley Paola sotto la guida prestigiosa di Carmelo Perrotta, Mattia Sorrenti si candida ad essere uno dei punti di forza della SportSpecialist Reggio Calabria. Il club che ha il merito, prima ancora di iniziare la stagione di Serie B, di essere stato protagonista della resurrezione del volley in riva allo Stretto, è impegnato in questa fase torrida, climaticamente e sportivamente parlando, a mettere
assieme i tasselli colorati del ricco puzzle teso alla costruzione di un roster ambizioso. Il presidente Antonio Polimeni, ventre a terra e lucidità ponderata, ha dato per tempo avvio alle danze di mercato che mirano a fare del club reggino una iniezione di entusiasmo per la città. Non è stata ancora metabolizzata la presentazione (celebrata martedì scorso dallo stesso ispiratore, Polimeni, dal direttore generale Marco Tullio Martino e dal team manager Ascenzio Corso), della piacevole novità per lo sport locale e subito il colpo gobbo si è materializzato con l’acquisizione delle prestazioni sportive di Mattia Sorrenti.

Schiacciatore 26enne originario di Paola, è alto, 1,98 cm e la sua ultima maglia indossata è stata quella di San Giustino, in A3, campionato nel quale ha trascorsi anche a Massa Lubrense (due anni rimastigli nel cuore), Fano e Sabaudia. Ma l’atleta calabrese ha già assaporato con gustosa soddisfazione anche la categoria superiore, l’A2, disputando una stagione ad Ortona dove, giovanissimo, ha scoperto meritatamente il professionismo a fianco di compagni di alto livello dai quali, con umiltà e feroce determinazione, ha carpito i segreti necessari per dare ulteriore consistenza ad un talento cristallino. Ora il ritorno, carico di fiducia e passione per i nuovi colori, in Calabria, la sua terra d’origine, la terra da cui tutto è partito, la terra da cui i suoi sogni hanno cominciato a prendere forma.

Espletato il rito delle visite mediche, il giovane, ma già navigato, schiacciatore ha apposto la firma sul contratto che lo legherà alla SportSpecialist. Il fervore che modella la sua voce, nelle ore immediatamente successive alla formalizzazione del matrimonio con Reggio Calabria, è incontenibile. Le domande quasi non servono, tanta è la voglia di raccontare le sue emozioni e raccontarsi.

Come sei arrivato alla scelta di abbracciare la causa della società guidata da Polimeni?

«Con Antonio ci siamo cercati a lungo e finalmente le nostre strade si sono incrociate nel momento giusto. Ci siamo trovati con l’intento di mettere in moto un circolo virtuoso: la mia disponibilità massima ad offrire il mio contributo ad una piazza che merita palcoscenici importanti combacia alla perfezione con la voglia, manifestata dal club, di costruire qualcosa di solido e durevole».

Chi è Mattia Sorrenti, in campo e sul piano caratteriale?

«La risposta è facile: sono un ragazzo estremamente competitivo che, ovunque sia stato, ha sempre dato il massimo. Indipendentemente dalla categoria, a muovermi, oltre allo spirito di distribuire tutto quello che ho in corpo e nell’anima, è il desiderio di affrontare la vita e lo sport con il sorriso. E’ questo il
motivo per cui, da giovane uomo profondamente rispettoso nei confronti di chiunque, amo essere schietto e diretto».

Quale traguardo immagini sia raggiungibile dalla squadra nel prossimo campionato?


«Quando l’ambizione, fondata sui presupposti di cui parlavo prima, è quella di fare risultato ogni settimana, partita dopo partita, un passo alla volta, possiamo arrivare ovunque. Il gruppo che sta venendo su grazie alla lungimiranza societaria, del resto, è di spessore, sia sotto il profilo tecnico che sul piano squisitamente umano».


Cosa comporta per un calabrese difendere la bandiera di una squadra della propria regione?


«Una responsabilità smisurata, un’occasione straordinaria per contribuire, è la prima volta da professionista, a spingere la mia terra nella direzione giusta, nella direzione che, tutti insieme, ognuno con le proprie competenze, meritiamo di intraprendere come popolo. E’ stata sufficiente una chiamata ed eccomi qui smanioso di dimostrare con spirito di sacrificio che i nostri non sono sogni coperti da chiacchiere, ma fatti pronti a trasformarsi in risultati sul campo».

E Mattia Sorrenti, lo schiacciatore col sorriso che ha preso confidenza con i sogni sin da quando, ancora bambino o poco più, ha lasciato il luogo natìo per saltare verso l’alto e spingere un pallone giù sul legno di un parquet un pallone da pallavolo, sa come si fa.

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