mercoledì,Maggio 1 2024

Viola, Emin Mavric: «Riempire il PalaCalafiore? Era un nostro obiettivo stagionale»

La pedina cardine della Myenergy promette: «Non ci fermiamo qui»

Viola, Emin Mavric: «Riempire il PalaCalafiore? Era un nostro obiettivo stagionale»

Emin Mavric, pedina cardine della Myenergy stagione 2023-24 è stato ospite all’interno del format Televisivo “Momenti neroarancio”, andato in onda sulla Tv ufficiale del Club Videotouring. Ecco le sue impressioni in vista del rush finale stagionale: «Abbiamo stupito e vogliamo continuare a farlo. Non vogliamo andare fuori giri. Stiamo lavorando all’interno del nostro “piccolo mondo cestistico” per crescere ancora, da tutti i punti di vista».
Il “giocare senza pensare” ribadito da coach Cigarini potrà essere impiegato anche durante la seconda fase?
«Dipenderà anche da contro chi giocheremo. Se Basket Corato, ad esempio, entrerà tra le prime quattro sarà come competere con una squadra molto simile a noi. Molfetta, la capolista, invece è già diversa.
Sarà tutto da decodificare. Attendiamo i nostri avversari e poi programmeremo. Dobbiamo migliorare nella fase del “non giocare” in contropiede».

Il PalaCalafiore pieno?
«Era l’obiettivo di quest’anno: divertire, correre, e riempire il Palasport. Federico Cigarini l’ha ripetuto tantissime volte. Ci siamo riusciti, non era facile, adesso vogliamo far crescere il pubblico stesso.
L’anno scorso giocavo a Molfetta, ho giocato ad Avellino, piazza di A1 e non mi era mai capitano di venire “fermato” per strada. I giovani hanno bisogno di avere un punto di riferimento sportivi: tanti ragazzi vorrebbero giocare, vorrebbero avere degli idoli. Noi ci stiamo provando con grinta a ricoinvolgere anche quella fascia d’età».
La città?
«Reggio è grande ma tranquilla. Mi trovo molto bene. Città da vivere, con un grande mare».

Il non avere veri ruoli in campo?
«E’ un bene, ci offre la giusta imprevedibilità».
La società?
«Fa parte di noi. Siamo una “cosa unica”: è un bel viaggio e ce lo godiamo. A luglio ci ripenseremo malinconicamente perché stiamo facendo tanto e bene. Vedere un presidente, come Carmelo Laganà che salta ed esulta per noi, è bellissimo».
Il coach?
«E’ stato il motore della nostra unione. Una carta vincente: ci ha unito e motivato».

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