Lavori sulla spiaggia di Lazzaro, per l’Ancadic sono difformi al progetto

Vincenzo Crea, referente unico dell’Ancadic, fa sapere che sull’arenile del lungomare Cicerone di Lazzaro, in zona contrada “Castelluccia”, è in corso un intervento di raccolta e spargimento di massi di ridotte dimensioni e successiva copertura con sabbia con l’utilizzo del mezzo meccanico. «Questo materiale lapideo – spiega – sarebbe stato posizionato per livellare l’arenile, ovvero riempire lo spazio che si è creato in quel tratto di arenile tra il muro del lungomare Cicerone e la scogliera naturale emersa a seguito dell’erosione costiera. Questa operazione a nostro avviso, oltre che illogica, determina pericolo per i bagnanti, soprattutto per i bambini e ragazzi e presenta difficoltà a collocare gli ombrelloni.

Alla prima mareggiata i massi affioreranno sulla spiaggia con altrettanto pericolo per i fruitori dell’arenile. Non sta all’Ancadic indicare quale sarebbe dovuto essere il corretto smaltimento di questo materiale lapideo, è certo che lo stesso non può rimanere in tale luogo e va immediatamente rimosso a tutela dell’incolumità pubblica. Sarebbe stato logico una volta raccolto questo materiale, smaltirlo in altri siti e non lasciarlo sulla spiaggia. La nostra esperienza ci dice che queste operazioni sono comprese nei capitolati di opere pubbliche e sta agli Enti preposti alla tutela del demanio marittimo intervenire opportunamente».

Ieri, il referente dell’Ancadic ha contattato telefonicamente il dirigente del Settore 13 – Difesa del suolo e Demanio idrico fluviale della Città metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Mezzatesta, il quale ha fatto sapere che «il progetto prevede la raccolta e il deposito del materiale lapideo contro il muro del lungomare per essere poi utilizzato nei pennelli e lo stesso non deve essere coperto da sabbia. Il dirigente ha assicurato massimo interessamento del proprio Ufficio verso la problematica segnalata.  Dopo il chiarimento del solerte dirigente Giuseppe Mezzatesta, abbiamo capito che il materiale lapideo è stato posizionato in difformità di quanto previsto dal progetto e quindi va immediatamente rimosso. Si confida in un immediato intervento per rimuovere lo stato di potenziale pericolo».

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