sabato,Maggio 25 2024

Melito Porto Salvo, Ancadic: «Scarichi fognari nel tombino idraulico “Checco”»

Il referente unico Vincenzo Crea si fa portavoce dei residenti, che si dicono preoccupati per la presunta presenza di liquami nel sottosuolo

Melito Porto Salvo, Ancadic: «Scarichi fognari nel tombino idraulico “Checco”»

A seguito delle ulteriori segnalazioni pervenute all’Ancadic da alcuni cittadini della via Cristoforo Colombo di Melito Porto Salvo, con le  quali lamentavano il persistere dello scorrimento di maleodoranti liquami fognari nel tombino idraulico denominato “Checco”, impropriamente utilizzato quale passaggio pedonale per l’accesso alla spiaggia, il referente unico Vincenzo Crea, intorno alle ore 16 dello scorso 9 marzo, si è recato al suddetto luogo constatando che il tombino idraulico «era interessato da acque reflue senza alcun tipo di depurazione, il colore e il caratteristico odore di fogna lo confermava, che scorrevano a cielo aperto fino a raggiungere le acque del mare.

Dette acque – spiega Crea – scaricano da un collettore interrato lungo la via Cristoforo Colombo direzione Reggio/Melito e tra i liquami vicino allo scarico si notava la carcassa di un gatto e alcune buste di plastica contenenti rifiuti. In tale occasione si veniva a conoscenza che di frequente si fermano le pompe di sollevamento e i liquami fognari invadono la via Cristoforo Colombo, fatto verificatosi per ultimo nei primi giorni del mese di marzo, e dopo alcune segnalazioni degli abitanti la criticità è stata rimossa provvedendo a cementare il tratto interessato dalla perdita.

Si veniva altresì a conoscenza – continua – che due/tre settimane addietro una ditta durante l’intervento di scavo eseguito per conto del Comune di Melito di Porto Salvo per la sistemazione di alcuni pali dell’illuminazione pubblica ha riscontrato la presenza di liquami fognari che avrebbero interessato anche un pozzetto probabilmente di servizio della Società Telecom e la stessa ditta ha provveduto a informare subito il Comune di Melito di Porto Salvo.  La presenza di liquami fognari nel sottosuolo desta forte preoccupazione, soprattutto negli abitanti del fabbricato che si affaccia sulla via Cristoforo Colombo situato al civico nr. 6, davanti al quale insistono dei pozzetti fognari e quindi temono che il perdurare di queste infiltrazioni nel sottosuolo potrebbero interessare la rete idrica  e  le fondamenta del loro fabbricato e recare, se non lo hanno già fatto, ammaloramenti non visibili all’occhio umano.

Ci permettiamo segnalare che la stessa problematica è per la rete idrica, e a tal proposito ricordiamo al sindaco del Comune di Melito Porto Salvo in particolare quanto abbiamo segnalato con nota del 1 agosto 2021, di cui riportiamo uno stralcio riferito alla perdita idrica nel “Paese Vecchio”: “Alcuni cittadini nella serata dello scorso 30 luglio hanno comunicato a mezzo WhatsApp che appena riparata la perdita  dell’acqua sulla strada  la situazione si è aggravata  giacché non arriva più acqua nelle case e visto che soprattutto in questo periodo  di pandemia con dei bambini e  persone anziane  non si può rimanere senza acqua si  sono recati presso il Comune a  reclamare i loro diritti, ma la risposta ricevuta è stata quella che   non possono aprire l’acqua perché la tubazione  è in eternit, non regge la pressione perché è molto vecchia e quindi si rompe sempre”.

È necessario e urgente – conclude – un controllo sulla rete fognaria nel tratto in questione per escludere possibili perdite e redigere la relativa progettazione specificando che trattasi di rete fognaria dalla sua origine mai sostituita, e considerando altresì l’ampliamento dell’area urbana avvenuta negli anni e quindi la sezione delle condutture fognarie non è più sufficiente e l’orografia dei terreni probabilmente suggerisce nuovi punti di ripompaggio dei liquami e chiedere ai competenti Ministeri specifici finanziamenti per la definitiva soluzione del problema in argomento. A tal proposito chiediamo al sindaco di farci sapere se ha presentato progetti all’Unione Europea per ottenere finanziamenti per la definitiva soluzione del problema in questione.  L’Ancadic ha nuovamente interessato gli Enti e le istituzioni competenti, financo il Governo nazionale».

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