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Elezioni europee, i Repubblicani si federano con Azione e si giocano la partita della ripartenza

Incontro elettorale con i segretari regionale e provinciale, Zoccali e Andriani. Presentata la candidata Fanfarillo Manganiello. Il vicesegretario nazionale Piro: «Programma scritto a quattro mani»

Elezioni europee, i Repubblicani si federano con Azione e si giocano la partita della ripartenza

«Siamo un partito politico che ha una storia di centocinquanta anni, e ci rimettiamo in gioco, siamo qui per giocarci la partita della ripresa, fin da subito, scendendo in campo per una tornata elettorale importante, come quella delle europee». Gabriella Andriani, segretaria metropolitana, lancia così la ripartenza del Partito Repubblicano, orfano ormai da due anni del suo leader indiscusso, Francesco Nucara.

Una ripartenza che ha una missione dichiarata: portare uno dei candidati dell’edera a Strasburgo, e più precisamente quella in corsa per la circoscrizione sud, l’avvocato Paola Fanfarillo Manganiello, iscritta all’ordine degli avvocati del tribunale di Paola e revisore di cooperative iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.


«Saranno elezioni storiche e difficilissime – ha esordito la candidata -. Sappiamo bene che tipo di Europa vogliamo, e personalmente da repubblicana mi professo una europeista convinta e intendo lavorare per un’Europa solidale, libera, democratica e soprattutto un’Europa autorevole. Chiunque di noi andrà a Strasburgo dovrà lavorare affinché in Europa contiamo veramente e facciamo contare quelle che sono le ragioni dei territori che rappresentiamo, soprattutto perché a noi italiani l’Europa serve. Ormai ci siamo e non possiamo tornare indietro».
Fanfarillo Manganiello correrà nella lista “Siamo europei”, nata da un patto federativo con i calendiani del partito di Azione. «Un’ottima professionista molto vicina al territorio – dice di lei Gabriella Andriani -. Dirigente nazionale del Pri, responsabile del Movimento femminile, Paola è meritocratica. Non è solo l’aspetto politico che noi andiamo a curare nella scelta die candidati, ma anche quello di far scendere in campo dei professionisti che possano portare la voce del Sud in Europa. Un’Europa che da mazziniani continuiamo a sognare come stato e non solo come mercato».


A fare gli onori di casa, in una giornata che ha registrato in mattinata il forum con i giornalisti, Demetrio Giordano della Sezione comunale “R.Sardiello” del Partito Repubblicano reggino che ha ribadito l’europeismo convinto dei sostenitori dell’edera.

Mentre per i calendiani locali a portare il saluto è stato il vicesindaco della Città Metropolitana, Carmelo Versace: «Il nostro è un territorio che riceve veramente poco, e come ho detto anche ai miei dirigenti a livello nazionale, nessuno metterà la linea calabrese della provincia di Reggio Calabria o della città di Reggio Calabria, perché siamo abbastanza autonomi nel decidere quello che sarà il futuro di questa terra. La mia opinione è che occorrerà individuare a livello locale, quelle che saranno ovviamente le priorità della nostra terra, che probabilmente non ha bisogno semplicemente di ponti sullo stretto ma ha bisogno sicuramente di ponti culturali e di politiche che possano accompagnare un po’ di più questo territorio».
Salvatore Zoccali, segretario regionale del Pri calabrese, rinserra le file: «Eravamo un partito di cinquantamila voti. Ed eravamo il partito che era riuscito a rieleggere dopo tantissimo tempo un parlamentare. Siamo ripartiti da qui, siamo riusciti a mobilitare tante forze, e siamo tornati un potenziale partito regionale. Perché potenziale? Perché l’occasione si rinnova. Questa è la prima fase, abbiamo fatto una sorta di ricerca, la ricerca è andata bene, ma la ricerca non basta più. Da domani bisogna cominciare a accelerare, ad avere la consapevolezza che le elezioni sono uno spartiacque tra la filosofia e l’azione. Noi dobbiamo mettere in campo una grande grinta perché la campagna elettorale dobbiamo combatterla corpo a corpo. Non dobbiamo trascurare niente».


I repubblicani hanno quindi in mente un’Europa unita politicamente, rappresentativa, e che sappia affrontare in modo deciso i problemi. Lo conferma Salvatore Piro, vicesegretario nazionale del Pri che rimarca come «l’idea di Europa che noi abbiamo, che non è un insieme di nazione, è un’Europa che abbia un unico centro di controllo: questo deve valere non solo per la moneta, che già c’è ma anche per la difesa per il debito per la gestione delle problematiche internazionali e dei migranti, e per tutte le problematiche del lavoro che stanno distruggendo l’economia europea e quella dei singoli paesi».
In questa ottica – ha continuato Piro – nasce l’accordo con Azione che si fonda su un «programma scritto a quattro mani, assolutamente repubblicano, per quanto riguarda l’atlantismo, la difesa dei valori della democrazia e della Libertà, il merito e le politiche sociali. Un programma che – ha concluso Piro – noi speriamo di portare in modo forte in Europa, dove il rischio di derive sovraniste è quanto mai attuale».

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