lunedì,Maggio 13 2024

Reggio Calabria, 30mila richieste di condono su 180mila abitanti

I dati sulle fragilità del territorio nel reportage di Sky Tg24 in Calabria

Reggio Calabria, 30mila richieste di condono su 180mila abitanti

Su 180mila abitanti a Reggio Calabria circa 30mila sono le richieste di condono. Questi sono alcuni dei numeri fotografati nel reportage di Sky Tg24 in Calabria dal titolo “Sull’orlo della frana”.

Il focus cade su un territorio caratterizzato da grande fragilità, soggetto a frane e alluvioni, dove il rischio è aggravato da costruzioni illegali in luoghi poco sicuri. Montagne e corsi d’acqua, visibili e sommersi, scivolano verso il mare alternandosi a paesi appesi ai versanti delle alture.

Nei letti verdi dei fiumi riposano anche alcuni rifiuti, come ad esempio gli elettrodomestici.

Molte le richieste di condono in attesa di risposta, in una regione dove si parla anche di erosione costiera e commissariamenti. Nell’unico rapporto scientifico esistente, risalente ormai al lontano 2001, si mette nero su bianco che gran parte del territorio è a rischio idrogeologico. Geologi, associazioni ambientaliste e amministratori locali chiedono aiuto.

«Ogni Comune di questa Regione ha almeno un pezzettino del proprio territorio che è a elevato rischio frana o rischio idraulico» afferma il geologo Alfonso Aliperta. «Il rischio idrogeologico è altissimo – aggiunge, Luigi Sabatini, ingegnere – chiaramente, nel momento in cui si costruisce in maniera abusiva, gli immobili non sono sottoposti ad alcuna forma di verifica.

A Reggio Calabria, su una popolazione di circa 180mila abitanti, ci sono «una trentina di migliaia di richieste di condono –  dice Aliperta, che spiega servirebbero interventi di manutenzione del territorio, oltre ad avere il coraggio di delocalizzare, nei casi più critici».

Si pensi alla fiumara di Valanidi in cui sono state costruite strade e abitazioni abusive. Afferma Aliperta «Alcune abitazioni ricadono proprio nel greto del corso d’acqua». La presenza dell’uomo nella fiumara è chiara: lo si vede dall’immondizia che si incontra percorrendola.

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