Reggio, al Rione G la pulizia dei privati: «Era la casa di famiglia ma a un tratto…ci è stata “sottratta”»

«Anche i nostri diritti di proprietari sono stati violati dall’inciviltà di chi ha prima incendiato la nostra casa, poi l’ha vandalizzata fino a utilizzarla come pattumiera dove gettare ostinatamente e impunemente spazzatura. Avremmo voluto tornare e viverci nel lontano 1995. In questa casa siamo nati e cresciuti. Ma ci è stato impedito di tornare e di ristrutturarla da chi punta da sempre a fare abbattere queste mura. Ciò per coltivare interessi personali e non collettivi, anche illeciti. Abbiamo anche subito minacce e sporto denunce».

Confermano un clima di insicurezza e illegalità diffusa nel rione G di Reggio Calabria i proprietari della casa diroccata, divenuta una discarica a cielo triste emblema del degrado che impera nel quartiere. Destinatari nel giugno scorso dell’ordinanza di pulizia e sgombero della casa dai rifiuti disposta dal sindaco ff del comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, oggi hanno avviato la pulizia.

Il Comune adesso vigili

«Metteremo la casa nuovamente in sicurezza. Ci aspettiamo dall’amministrazione innanzitutto vigilanza, affinchè non si torni a buttare spazzatura. Ci aspettiamo anche che la stessa attenzione che ha riguardato la condizione di ciò che resta della nostra casa, sia riservata anche a tutte le situazioni critiche diffuse in questo rione, come le occupazioni e le costruzioni abusive e le altre discariche esistenti.

Purtroppo registriamo una direzione univoca dell’agire senza tenere conto della condizione complessiva in cui versa il rione e di cui anche le mura che restano della nostra casa pagano un scotto altissimo. Condizione che ha danneggiato, dunque, anche noi. Abbiamo costruito questa casa nel rispetto delle leggi, su suolo acquistato dai nostri avi. Eppure di essa non abbiamo potuto, da un certo momento in poi, più disporre per come avremmo voluto. Non l’abbiamo abbandonata, di fatto ci è stato impedito di disporne.

Quartiere da rigenerare

Dunque ci aspettiamo giustizia ed equità. Da tempo sentiamo parlare di questo progetto di riqualificazione di cui noi saremmo i primi ad essere contenti e pronti a collaborare. Certo, pretendiamo che sia solo ed esclusivamente l’interesse della collettività e la rigenerazione dell’intera area, riscattandola da chi l‘ha ridotta in questo stato, a prevalere. Intanto si inizi subito a vigilare sull’area.

Ottemperando all’ordinanza comunale, la stiamo liberando dai rifiuti che, è pur vero, nessuno ha impedito che fossero buttati. Eppure si tratta di comportamenti censurabili sui quali le attività di controllo del territorio avrebbero dovuto e potuto intervenire», concludono i proprietari.

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