venerdì,Aprile 26 2024

Claudio Paci: una vita fra sorrisi, percussioni ed amore per i bimbi

Chi era il musicista, morto nell'incidente avvenuto in Sicilia: animo mite e solare, artista poliedrico ed espressivo. Rosamaria Scopelliti dei Mattanza: «Siamo scioccati. Per noi è stato una mano santa»

Claudio Paci: una vita fra sorrisi, percussioni ed amore per i bimbi

I suoi compagni dei Mattanza lo avevano accompagnato a Villa San Giovanni dopo le prove di ieri sera. Claudio Paci tornava a casa, a Milazzo, sull’autostrada Messina Palermo, come sempre. Stanco ma felice. E forse è stata proprio quella stanchezza a tradirlo. Questa vota a casa non c’è mai arrivato.

La moglie Federica non si è preoccupata inizialmente, ha pensato che si fosse fermato a dormire. Il resto del gruppo dei Mattanza invece è sotto shock. Loro che conoscono bene il sapore amaro di una perdita, come è accaduto, qualche anno fa con la morte improvvisa della loro “anima”, Mimmo Martino. Eppure non si è mai abbastanza preparati a dire addio in maniera così repentina, ad una persona con la quale, fino a qualche ora prima, si erano condivisi note, impegno, sudore e sorrisi.  Claudio doveva compiere 31 anni, era nel fiore della vita. Una persona tranquilla, un grande professionista. Era sposato da appena tre mesi. Il legame del musicista siciliano con la nostra terra era forte e consolidato grazie anche all’esperienza con i “Tamburi di Luca Scorziello”, prima ancora che coi Mattanza.

Claudio coi Mattanza

Ma proprio nel cuore dei Mattanza era riuscito ad entrare da subito. È distrutta e incredula Rosamaria Scopelliti, la cantante, come il resto del gruppo. Alterna momenti di dolore al ricordo profondo di Claudio col quale, fino a ieri, avevano preparato alcune registrazioni. Un ricordo vivo che brucia gli occhi bagnati di lacrime: «Claudio per noi è stato una mano santa, una salvezza. Quando Giacomo ci ha lasciati lui è arrivato con la sua versatilità e con la sua strumentalità, ha dato subito la sua impronta». Un’impronta che ora resta impressa nei lavori che insieme stavano per partorire, tracce, note e percussioni che per sempre porteranno il suo sapore. Figlio d’arte Claudio, era riuscito ad entrare nelle dinamiche consolidate del gruppo, sostituendo Giacomo Farina alle percussioni per l’ultimo disco del gruppo, “Magnolia”. Claudio non solo si era integrato ma ne era diventato parte della forza espressiva. E si era visto domenica sera al teatro “Francesco Cilea”, aveva dato il meglio di sé, solare e sorridente, aveva messo amore e grinta per la causa dell’Hospice.

L’apertura e l’accoglienza, il rispetto verso chi era stato meno fortunato facevano parte della vita di Claudio: da una parte c’era l’amore per le percussioni, un amore ben visibile quando suonava in pubblico circondato da un set di strumenti che aveva raccolto in varie parti del mondo. Dall’altro la dedizione per la musica aveva portato  a condividere questo percorso con i bambini, anche disabili, nei corsi di musicoterapia relazionale nel suo studio. Ci credeva davvero tanto Claudio alla potenza del suono, come forza primigenia e curativa. Dal suo profilo Facebook spiegava: «Relazioniamoci tramite il suono, emozioni empatiche condivise tramite il concetto di “qui ed ora”. (Improvvisazione)». Non si capacita ancora Rosamaria Scopelliti: «Era un ragazzo mite, solare, pieno di vita». La tragedia si consuma dall’altra parte dello Stretto quando tutto iniziava ad andare bene, anche la nuova iniziativa con Publidema, la scrittura di nuovi brani. L’unica consolazione è «vedere i messaggi d’amore che arrivano e che mostrano quanto Claudio, seppur da poco tempo con noi, fosse così tanto amato».

La Publidema in accordo con le Incanto Quartet, ha deciso di annullare, in segno di rispetto e solidarietà nei confronti dei Mattanza, un concerto in programma la settimana prossima in provincia di Cosenza.

top